Scrittori che leggono è una rubrica mensile in cui autori poco conosciuti ripercorrono le loro letture. Dieci domande per scoprire i loro percorsi di lettori, dieci domande per scoprire chi c’è dietro l’autore e che cosa ne ha formato la sensibilità. In questo episodio, conosciamo meglio Andrea Malabaila!
Chi è Andrea Malabaila
Andrea si descrive così:
Sono scrittore, editore, ma soprattutto lettore e tifoso juventino.
Andrea Malabaila
L’ultimo titolo pubblicato da Andrea è La vita sessuale delle sirene, pubblicato nel 2018 da Clown Bianco; è anche autore di Quelli di Goldrake (Di Salvo, 2000), Bambole cattive a Green Park (Marsilio, 2003), L’amore ci farà a pezzi (Azimut, 2009), Revolver (BookSalad, 2013), La parte sbagliata del paradiso (Fernandel, 2014) e Green Park Serenade (Pendragon, 2016).
Oltre a scrivere, dal 2008 pubblica anche le storie di altri con Las Vegas edizioni.
Passiamo alle nostre 10 domande per scoprire Andrea come lettore!
Andrea Malabaila: lettore
Cominciamo subito con il botto: il primo libro che ricordi e il primo libro a segnare davvero la tua “carriera” di lettore.
Di sicuro ho letto altri libri prima di quello, ma il primo che mi ha coinvolto così tanto da non poter più essere dimenticato è stato I ragazzi della via Pal di Molnar. Più o meno nello stesso periodo, poi, avevo apprezzato anche La guerra dei bottoni di Pergaud. Due classici della letteratura per ragazzi che chissà se vengono ancora letti e apprezzati.
Ci sono libri che fanno ridere, libri che fanno piangere e libri che fanno paura: qual è il primo libro che ti viene in mente per ognuna delle 3 categorie?
Mi ricordo di un libro alle elementari che era nell’armadio-biblioteca della nostra classe: lo prendevamo sempre io e una mia compagna perché ci faceva ridere già dalla copertina: un bambino che teneva un libro in mano e il libro era proprio quel libro! Per cui sulla copertina c’era lo stesso bambino che teneva in mano il libro, sulla cui copertina c’era sempre lui, eccetera eccetera. Non ricordo il titolo né credo sia importante.
Il libro che mi faceva paura era un’edizione di Biancaneve con le illustrazioni tratte dal film Disney. C’era un disegno della Regina Cattiva trasformata in vecchia strega che mi terrorizzava e avevo paura di finire in quella pagina.
Sul libro che mi ha fatto piangere non ti so davvero dire, ma di sicuro mi aveva commosso il già citato I ragazzi della via Pal.
Ora che rileggo la domanda, mi rendo conto però che forse intendevi “il primo libro” non in senso cronologico. Se intendevi in senso assoluto, il libro che mi fa ridere Il sostituto di Nicholls, quello che mi fa piangere il finale di Radici di Haley, mentre mi fanno paura solo i libri brutti o che non riesco a leggere oltre a pagina tre.
Non sempre film e libri vanno d’accordo, ma in confidenza puoi dircelo: hai mai pensato: “questo film è venuto proprio bene!”? Se sì, con che libro?
Ci sono casi molto rari in cui il film è addirittura superiore al libro, come nel caso di Shining o di Il Padrino. Recentemente mi è successo con L’amica geniale: mi è piaciuta più la serie tv del romanzo.
Parliamo di personaggi: il più amato, il più odiato, il personaggio bambino che avresti voluto essere.
Il personaggio che più ho amato è Holden Caulfield (Il giovane Holden). Il personaggio invece che ho trovato più odioso (in rapporto a come spesso viene presentato) è Heathcliff (Cime tempestose). Da bambino… potrei dirti Sandokan, ma la verità è che avrei voluto essere Platini.
È il momento dell’amore! La coppia più indimenticabile di cui tu abbia mai letto?
Levin e Kitty. In Anna Karenina quasi tutti si soffermano sulla figura tragica di Anna, ma il vero amore è tutta un’altra cosa ed è quello che lega questi due personaggi apparentemente minori.
Ognuno di noi ha una sorta di libro-guida, quello a cui si torna quando le cose si fanno difficili, quello da cui traiamo forza e coraggio. Qual è il tuo?
Ce ne sono diversi che rileggerei sempre, ma se devo sceglierne uno ti dico Il grande Gatsby. Un romanzo a cui sono legato al punto tale che se qualcuno ne parla male o con sufficienza mi offendo!
Chi è l’autore o l’autrice che più di chiunque altro definiresti la tua fonte di ispirazione?
Oggi direi Francis Scott Fitzgerald. Devo dire che in un certo senso sono un po’ ossessionato dalla sua figura, dalla sua vita romanzesca fatta di gloria e di oblio, ma soprattutto sono innamorato di quello che scriveva. Ho letto praticamente tutto, di lui.
Ci parli un po’ del libro che più ti ha segnato come scrittore?
Sicuramente Tutti giù per terra di Culicchia. L’ho trovato così vicino a me, quando l’ho letto per la prima volta, che è stato il libro che mi ha fatto dire: “Anch’io voglio provare a scrivere sul serio.”
Immaginati in Fahrenheit 451, immagina di dover memorizzare un libro, uno solo, per salvarlo dall’oblio. Quale sceglieresti? E perché?
Scelgo Alla ricerca del tempo perduto di Proust, perché credo sia il libro più importante della modernità. Dopo che l’ho letto, per un po’ mi sono chiesto se avesse senso continuare a leggere altri libri. Certo, memorizzare migliaia di pagine non è un’impresa da poco…
Lasciamoci con una citazione, ti va?
Visto che ho appena citato Proust, mi sembra adeguato chiudere con l’incipit del romanzo che sto leggendo: Lazzaro, vieni fuori del compianto Pinketts.
“Per molto tempo sono andato a letto tardi.
Andrea G. Pinketts
La differenza tra me e Proust.”
Andrea Malabaila: scrittore
Alcuni dei titoli di Andrea che potrebbero interessarti:
- La vita sessuale delle sirene
- Quelli di Goldrake
- Bambole cattive a Green Park
- L’amore ci farà a pezzi
- Revolver
- La parte sbagliata del paradiso
- Green Park Serenade
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