Ripercorrere la fitta rete di miti greci, anche le versioni meno conosciute, e renderli un tutto unitario e meno frammentato, legando ogni vicenda alle altre a creare un quadro quasi storico: questa sembra essere la missione del libro e il viaggio che fa il lettore quando si addentra tra le sue pagine. Si inizia con Giove che si trasforma in toro per rapire Europa, e si termina con Cadmo che insieme alla moglie Armonia ripensa a quando era partito per cercare sua sorella Europa, rapita dal toro, e aveva trovato invece una sposa.
La rete è così fitta che quasi ci si perde. Nelle pagine scorrono gli dei, gli stupri divini ai danni di ninfe e donne mortali, le dinastie e generazioni di figli più o meno divini che si dipanano davanti agli occhi del lettore. A un certo punto sembra di vedere l’albero genealogico della mitologia greca, sapendo chi è nato da chi e addirittura chi ha ucciso chi. Nel testo si fondono fonti numerosissime, anche le meno conosciute, nonchè, naturalmente, le opere chiave della letteratura antica come Iliade, Odissea ma anche tutte le altre che servono a ricostruire pezzo per pezzo i miti che poi si incontrano alla base della storia vera e propria della Grecia antica. Ed è immensa la ricostruzione che ne viene fatta. Non si direbbe quando si conoscono i miti separatamente, per così dire, ma quando li si vede tutti insieme, tutti legati, con quelli di Apollo che si mischiano agli stupri di Dioniso e Zeus, e Poseidone, e il ratto di Persefone, tutti legati in una maglia fitta di corrispondenze e favori più o meno divini…insomma, c’è da che stupirsi. Viene voglia di rileggerlo, quando lo si chiude, perchè il suo aprirsi e chiudersi con il rapimento di Europa dà l’idea di qualcosa di ciclico che nonostante la chiarezza del racconto non si è riusciti ad afferrare pienamente.
E qui devo spiegare perchè ho infilato il libro in due categorie: saggistica e narrativa.
Ora, il libro è, a mio avviso, sicuramente un saggio sulla mitologia greca, che la ricostruisce perfettamente e in modo chiaro, dando anche conto di tutte le versioni esistenti dello stesso mito (quello di Arianna, ad esempio, dopo essere stata abbandonata da Teseo). E per questo gli va riconosciuto un certo valore all’interno della letteratura sulla mitologia greca: se non lo si può definire un dizionario, e non lo si può nemmeno consultare come tale (manca, purtroppo, un elenco dei nomi), la sua lettura non è meno informativa che quella di una voce di dizionario. La sua forza sta secondo me nel come è narrato, e non tanto per lo stile dell’autore che comunque, per quanto mi riguarda, è incantevole, ma perchè ha la forma di un romanzo, di un racconto fantastico, che per questo non risulta pesante nonostante sia abbastanza lungo e dettagliato, e nonostante ci si possa perdere tra i mille riferimenti. La lettura rimane comunque scorrevole anche se l’intento, a mio avviso, non è esattamente divertire.
Che dire. Gli amanti della mitologia lo apprezzeranno. Gli altri potrebbero innamorarsene o stancarsi dopo poche pagine, ma si perderebbero qualcosa di realmente valido e interessante (anche solo come riflessione).
La mitologia greca non mi ha mai attirato più di tanto onestamente, però può essere la buona occasione per avvicinarcisi
Di questo libro ho letto solo un brano, riguardante il ritorno di Odisseo a Itaca e il suo incontro con la moglie Penelope. Magistrale: fonde perfettamente la precisione del saggista in una prosa narrativa incantevole. Se il resto del libro è così, una lettura consigliatissima.