L’unica cosa che ha detto è che, tra i vizi umani, uno dei maggiori è, secondo lui, la codardia.
Agli stagni Patriaršie, al tramonto, un eccentrico straniero di nome Woland racconta di come il procuratore della Giudea Ponzio Pilato incontrò e condannò a morte Jeshua, una storia che era anche il romanzo del Maestro, romanzo per cui il misterioso ma saggio scrittore aveva dedicato anima e corpo e che lo condusse alla follia, internato in un manicomio, lontano dalla sua amata Margherita…
Tre linee narrative si intrecciano, dunque, nel multicolore capolavoro di Bulgakov: le prime due, ambientate nella Mosca degli anni Venti del XX secolo, sono l’eccentrica storia di Woland e del suo bizzarro corteo che getta a scompiglio l’intera città e la triste vicenda del Maestro – curiosamente somigliante alle traversie editoriali che l’autore stesso dovette affrontare per questo suo libro; e poi la versione della “Passione secondo Bulgakov” che assai poco ha a che fare con i vangeli canonici e molto di più con la storia.…
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