Traduttore: Tullio Dobner
Editore: Sperling & Kupfer Genere: Fantastico, Gotico & Horror
Pagine: 619
ISBN: 9788820041533
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Schede libro: Sito editore :: Goodreads :: Anobii
Il nostro voto:
Com'è fatto il mondo segreto di uno scrittore strapremiato, adorato dal pubblico e dalla critica? Per venticinque anni Lisey è stata sposata al celebre Scott Landon. Un lungo, stupendo matrimonio con lui - un uomo meraviglioso ma complicato, con una tara nel sangue - e con l'universo di lui, una dimensione proibita ai normali, piena di cose fantastiche ed esaltanti, ma anche letali; di forze che possono risanare o uccidere, in virtù di leggi incomprensibili; il rifugio di un artista geniale e precoce, un Eden vigilato da un serpente inesorabile. Laggiù ci sono colline viola, mari al tramonto, ombre vaganti, tombe, e la "pozza delle parole", cui attingere a piene mani per creare e illudere... Però ora Scott è morto e la vita di Lisey è uguale a quella di tante altre. Non siamo a Boo'ya Moon, bensì nel prosaico Maine, dove lei affronta il triste compito di svuotare il gigantesco studio del marito, con la sua mole di manoscritti. Un gesto innocente, ma che può scatenare le reazioni inconsulte di certi fan un po' particolari. E non è tutto. Impegnata da una parte a difendersi dagli assalti alla sua persona, Lisey si rende conto, su un altro fronte, di essere come una porta lasciata aperta su quell'altro mondo ai confini tra ragione e pazzia... già intravede - negli specchi, nelle superfici lucide - il muso dell'essere che ha popolato gli incubi del marito, che ora viene per lei...
Questo è il libro che ho letto nell’arco di 24 ore e che caldamente consiglio a tutti coloro che come me si dilettano di scrittura.
King ha sempre avuto il pallino di descrivere i mondi contorti degli scrittori, infatti in molti dei suoi libri se il protagonista non lo è, lo è uno dei comprimari. Qui la prospettiva si sposta, da Scott, lo scrittore, a sua moglie Lisey. Lisey è una protagonista femminile che definirei “cordialmente odiosa”, una saccente nevrotica che pur avendo le sue ragioni per esserlo è piuttosto fastidiosa in molti dei suoi atteggiamenti. Questo è un bene, non si cade nel mito della supereroina perfetta in ogni suo aspetto ed invece a volte al lettore verrebbe voglia di darle una scrollata. In generale comunque i personaggi sono tutti ben delineati, soprattutto Scott che, nonostante sia morto sin dall’inizio del libro, è una presenza vivissima. E non è solo perché sono fissata con Lovecraft che vi dico che King s’è certamente ispirato alla figura di questo scrittore per creare un personaggio tanto tormentato, con una famiglia nel cui sangue scorre la follia (o meglio, “l’intaso”) e degli incubi che lo tormentano anche da sveglio. Non può mancare poi un altro tema caro a King: il fan “marcio”, il fan folle, il fan ossessionato (e chi non ricorda Misery non deve morire?), che in questo caso non tormenta lo scrittore, ma la moglie, colpevole di nascondere al pubblico le opere postume. Ci sono poi le sorelle di Lisey, un’altra storia che si intreccia con le precedenti, in cui sono ben descritti i rapporti tra sorelle, amore odio rancore affetto e rivalità …
Lo stile del libro all’inizio è stato una sorpresa non proprio piacevole: è tutto un rincorrersi di pensieri di Lisey, troppo simile a un flusso di coscienza con voli pindarici che rendono difficile seguire il filo del discorso. Poi, pur mantenendosi particolare, diventa più che gradevole, diventa geniale, coinvolgente. Le descrizioni del particolare mondo di Scott, della pozza delle parole e dei miti a cui attingiamo tutti noi, sono fantastiche, da lasciare col fiato sospeso. E chi, come me, ama attingere da quella pozza, chi viaggia per i mondi e porta indietro storie, chi ha il suo particolare Boo’ya Moon, dovrebbe davvero leggere questa storia.
I nostri voti | |
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Personaggi | |
Stile | |
Ritmo | |
Copertina | |
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