Traduttore: Elena Liverani
Editore: Feltrinelli Genere: (Auto)Biografia
Pagine: 315
ISBN: 9788807017421
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Il nostro voto:
Sono gli anni che seguono la morte della figlia Paula. Isabel Allende adotta la forma "diario" per fare la cronaca della famiglia, faticosamente riunita in California dal 1992 al 2006. I ricordi si intrecciano alle riflessioni sulla vita, sulla sua opera e sul mondo contemporaneo. Due leitmotiv danno coesione all'insieme: la relazione amorosa con il secondo marito Willie e l'ansia di costituire e difendere una grande tribù familiare. Con intelligenza e autoironia Isabel ci mostra le difficoltà di tenere insieme un clan variegatissimo e di dominarlo; in una sorta di messa a nudo delle proprie inclinazioni, ci dice che un'innata generosità può facilmente travalicare in esercizio di potere e controllo nelle altrui vite per modificarne il corso. Gli episodi teneri, burleschi si intrecciano a quelli tragicomici o drammatici e la narratrice esibisce una tolleranza imperturbabile per le passioni e un'intolleranza viscerale nei confronti dell'ingiustizia. Non mancano le acute riflessioni sull'incombere della terza età, sulle proprie debolezze, sulla fatica di sbagliare. Si esce dalla lettura con la sensazione di aver attraversato una grande galleria di ritratti familiari, di aver vissuto una cronaca di affetti che ci riguarda da vicino.
Descrivere La somma dei giorni non è un compito facile: è un’autobiografia della scrittrice cilena, è un diario in cui vengono annotate i suoi successi e le sue paure, è il ricordo di alcuni successi letterari e cinematografici; insomma, è un gran calderone in cui vengono trattati tantissimi argomenti che ripercorrono più di dieci anni di vita dell’autrice. Un gran calderone, grande proprio come la famiglia della Allende, che è il leitmotiv della storia: al centro della narrazione vi è il desiderio dell’autrice di riunire figli, figliastri e nipoti sparsi per gli Stati Uniti e il Sud America. La definizione che ricorre più frequentemente è appunto quella di “grande tribù”, una grande famiglia variegata e divertentissima in cui c’è sempre comprensione e aiuto per chi ne ha bisogno, ma in cui “la generosità rischia di diventare invadenza”.
Sono molte le pagine dedicate ai tentativi di riunire la famiglia, di instaurare un rapporto con i figliastri, soprattutto con Jennifer, tossicodipendente che abbandona la figlia Sabrina. Grande importanza (sia affettiva che narrativa) ha il rapporto con il secondo marito Willie, sempre in bilico tra alti e bassi e sempre salvato “in extremis”, con grande dolcezza e pazienza nonostante i tradimenti e le mille difficoltà.
Il nucleo centrale del romanzo, l’avvenimento che può spiegare molte delle vicissitudini e degli atteggiamenti successivi della Allende, è la morte della figlia Paula, a cui la scrittrice si rivolge in questo diario, riprendendo il discorso che aveva terminato in Paula.
La questione fondamentale che ho visto porre su molti forum o siti è: perché a noi lettori dovrebbero interessare le vicende puramente personali, i piccoli litigi e i piccoli aneddoti di una scrittrice, seppur famosa?
La risposta, secondo me, è nella vicenda di una donna che ha saputo superare un grande dolore, e nello stile, sempre divertentissimo, grazie anche alle vicende delle Sorelle del Pepertuo Disordine o di Tabra, l’amica New Age che ama un avventuriero violento.
Durante la lettura ci si chiede sempre “ma come è possibile sopravvivere ad una famiglia così scatenata?” e la reazione più frequente è il sorriso.
La somma dei giorni non è quindi sicuramente uno dei grandi romanzi della Allende che ci hanno affascinato, come La casa degli spiriti, ma è sicuramente un’autobiografia importante e molto ben scritta.
I nostri voti | |
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Personaggi | |
Stile | |
Ritmo | |
Copertina | |
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