Traduttore: Matteo Colombo
Editore: Mondadori Genere: Narrativa
Pagine: 280
ISBN: 9788804524380
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Il nostro voto:
Victor Mancini, studente di medicina fallito, ha architettato un fantasioso sistema per pagare le spese ospedaliere della vecchia madre: ogni giorno va a cena in un ristorante diverso e, nel bel mezzo della serata, finge di soffocare per colpa di un boccone andato di traverso. Immancabilmente qualcuno si lancia a salvarlo, e altrettanto immancabilmente diventa una sorta di padre adottivo del protagonista e in occasione dell'anniversario dell'incidente gli invia dei soldi. Dopo anni di questa attività il nostro eroe si trova a ricevere quasi quotidianamente un gruzzolo da persone di cui ormai non ricorda nulla, ma che gli sono grate per aver dato un senso alle loro vite.
Premetto dicendo che io amo Chuck Palahniunk. L’ho scoperto con Cavie e sono rimasta stregata dal suo stile, riconoscibilissimo attraverso diversi elementi: la struttura delle frasi (brevi, dirette, che strizzano l’occhio al parlato), il lessico (crudo, senza fronzoli o filtri … o ti va bene o ti va bene… non ce n’è), gli argomenti (sempre al limite. Le storie di Palahniunk potrebbero essere vere, ma sono così assurde – non è la parola esatta ma è la prima che mi viene in mente – che ci si chiede se possano esistere persone del genere e situazioni del genere).
Soffocare è un romanzo datato 2001 pubblicato in Italia da Mondadori.
Protagonista del romanzo è Victor Mancini, un sessodipendente in perenne crisi esistenziale.
Ha una madre ricoverata in una prestigiosa clinica per anziani. Le rette sono altissime e per far fronte alle spese Victor escogita un modo molto singolare per guadagnare i soldi: ogni sera va in uno o più ristoranti (dipende dalla serata), si siede a tavola, ordina da mangiare, e a un certo punto, si “ficca” in bocca un pezzo enorme di cibo e comincia a soffocare. Immancabilmente, arriva qualcuno a salvarlo. Questi prenderà Victor sotto la sua ala protettiva e da quel momento inizierà ad inviargli biglietti di auguri e denaro.
Oltre a quest’attività, Victor lavora come comparsa in un villaggio del 1700. È costretto a vestirsi, e a comportarsi come se fosse fermo a due secoli prima e guai a sgarrare, pena la gogna pubblica. Lui alla gogna non ci finisce mai, al contrario del suo amico Danny – altro sessodipendente – che viene punito quasi tutti i giorni.
Il romanzo è quasi interamente in prima persona, eccetto alcune parti – tra cui il primo capitolo – che sono affidate a un narratore onnisciente che vede e sa tutto. È la prima voce che incontriamo. Quella che ci invita a lasciar perdere, a non proseguire nella lettura. Quella che ci avverte che la storia che stiamo per leggere è quella di un “vermiciattolo”, una “fighetta”, un “coglioncello”…
Il primo capitolo è direi “geniale”. Il modo in cui Palahniunk entra in risonanza con il lettore, lo stile che adotta per introdurci in questa storia… ancor prima di rendertene conto sei già dentro e ti è impossibile uscire.
La trama del romanzo è risibile, quasi inesistente. Esso si articola in diversi momenti della vita di Victor: le visite alla madre malata, gli “show” nei ristoranti, il sesso occasionale e non, il lavoro come comparsa, e i flashback dell’infanzia.
Le parti riguardanti il sesso sono molto esplicite, molto alla Palahniunk. Ma il tutto è raccontato con ironia, un po’ nera, in un certo senso. È un po’ come se fossimo invitati a non prenderci troppo sul serio… Palahniunk parla di gente normale, la classica persona che puoi incontrare a fare la spesa, o in ascensore, ma mette in luce ciò che la normalità non mostra, ciò che sta sotto.
Ma Soffocare non è soltanto questo: è anche un viaggio dentro e fuori dalla realtà per trovare sé stessi, per guadagnarsi un posto nella società. Victor Mancini ha bisogno di sapere, di auto-collocarsi all’interno dell’insieme. È un uomo che non ha mai dimenticato la sua infanzia, che la rivive continuamente cercando attraverso i ricordi le risposte che nessuno gli ha mai voluto dare.
Ha così bisogno di trovare sé stesso che è pronto ad accettare qualsiasi spiegazione, anche quella più assurda.
Con questo romanzo, Chuck Palahniunk ci offre una descrizione originale e divertente della vita ai giorni d’oggi, con una particolare attenzione ad aspetti come l’amore, il sesso, il bisogno di conoscersi.
Consigliatissimo, purché non siate tra quelli che arricciano il naso per il lessico spinto e le narrazioni crude. In quel caso, meglio lasciar perdere.
I nostri voti | |
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Trama | |
Personaggi | |
Stile | |
Ritmo | |
Copertina | |
Generale: |