Traduttore: Elena Giolitti
Editore: Einaudi Genere: Novelle e racconti
Pagine: 214
ISBN: 9788806172886
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Il nostro voto:
Il muro, uscito in Francia nel 1939, a un anno di distanza da La nausea, è probabilmente l'opera letteraria più forte e rappresentativa del grande intellettuale francese. Motivo comune dei racconti riuniti in questo volume è l'antitesi tra coraggio e viltà: una diversa attitudine, di fronte alla vita dei diversi personaggi, che un febbrile monologo interiore svela in un attimo oscuro del loro destino. Il muro dinanzi al quale i condannati troveranno la morte, le pareti delle stanze che chiudono tragici misteri sessuali e delittuosi, le storture e le ipocrisie sociali che avvelenano una coscienza al suo nascere e la preparano ad una sorte colpevole, sono i molteplici aspetti di questa realtà allucinata.
Quattro racconti incentrati sulla contrapposizione coraggio/viltà, risolutezza/titubanza, quattro situazioni diverse che pure rispecchiano uno stesso modo di agire e di pensare. L’uomo posto davanti ad una condanna a morte, la vita di una moglie di un pazzo, il tranquillo ma insoddisfatto matrimonio di una donna con un impotente, il figlio di un capo che nottambula tra il fascino esercitato da personaggi alternativi, talora perversi, e la comoda “giusta” condotta da tutti approvata. Tutti si sentono oppressi dalla situazione che stanno vivendo ma così timorosi e paralizzati da lasciarsi trascinare dagli eventi: il condannato a morte sa bene che può salvare la pelle denunziando l’amico, è tentato di farlo ma no, ecco che lo blocca la paura, la scelta è troppo difficile. Preferirà affidarsi al caso e per caso avrà la vita salva. La moglie del pazzo vive come in bilico su un baratro: da una parte la VITA, gli amici, la famiglia che l’implora di far rinchiudere il marito che continua a chiamarla con il nome di un’altra donna e vede statue volare per la stanza. Dall’altra una stanza buia dove cerca disperatamente di ritrovare il suo uomo. Cosa fare? Paralisi. Lei vive nella stanza e al contempo vi si sente soffocare, la scelta è così ardua e soprattutto DEFINITIVA che preferisce dare tempo al tempo. E così gli altri racconti, talmente intensi e ricchi di VERO che non si può non rimanerne affascinati. Malgrado nessuno dei personaggi riesca a non mentire a se stesso e fare consapevolmente la propria scelta, la lettura de “Il Muro” mi ha comunque lasciato un’impronta positiva nonché la soddisfazione di aver letto un prodotto altamente letterario seppur snello e agevole. Il pregio di Sartre è di saper dire con sapienza e naturalezza, sotto forma di racconto od opera teatrale, verità evidenti ma che pure sfuggono, in uno stile armonioso e fluido. Consiglio di leggerlo perchè in giro, tra i moderni, ci sono pochi prodotti particolarmente significativi, e di Sartre in genere si legge “La Nausea” come se fosse l’unica cosa che abbia scritto. Personalmente adoro le sue opere teatrali, di cui non mancherò di rencensirne qualcuna (indubbiamente la meravigliosa “Le Mosche”).
I nostri voti | |
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Trama | |
Personaggi | |
Stile | |
Ritmo | |
Copertina | |
Generale: |
Copio e incollo i commenti ricevuti da questa recensione sul vecchio blog:
Rei il 10/06/2004
Ammetto di non avere letto mai nulla di Sartre, ‘La noia’ non mi ha mai ispirato molto… comunque questi racconti mi sembrano interessanti, e la tua recensione ottima. Credo che proverò a leggerli sicuramente.