Composta tra il 1599 e il 1601, La dodicesima notte è una commedia in cinque atti scritta da William Shakespeare in occasione della festa della dodicesima notte – da cui il titolo, altrimenti fuorviante – ovvero l’Epifania.
Ambientata nell’Illyria, l’odierna Albania, ha, tuttavia, molti aspetti della società inglese di fine Cinquecento, ma ciò non deve essere per forza visto come un difetto: Shakespeare conosce benissimo l’Inghilterra e Londra ed è, quindi, naturale che ci descriva quell’ambiente anche se con un occhio spiccatamente critico e mai ottuso.…
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Genere: Classici
Schiavo d’amore, di William Somerset Maugham
C’è una cosa che colpisce subito di questo romanzo: lo stile a metà tra il testo teatrale e la narrativa. Questa mescolanza non è fastidiosa per il lettore, anzi: ha un fascino che conferisce una certa originalità al testo, che si presenta come uno dei classici “romanzi di formazione”.…
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Il piacere, di Gabriele D’Annunzio
Il piacere non è un libro semplice da descrivere. Il protagonista è Andrea Sperelli, un giovane esteta, e lo scenario è quello di un’affascinante e altolocata Roma che si affaccia gradualmente e a malincuore sull’era della società di massa. Il tema del romanzo è il rapporto tra il culto della bellezza e la realtà: le vicissitudini di Andrea non sono altro che il ritratto, la crisi e infine la dissoluzione dello sdegno estetico di fronte alla società di massa.…
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Dracula, di Bram Stoker
Spettrale, altero, spietato e sottilmente erotico. (dalle edizioni Newton & Compton)
Ho comprato questo libro in un’edizione che già conoscevo e che mi piaceva moltissimo (ossia, Biblioteca Economica Newton), più che altro perché avevo tempo per leggerlo in treno. E mi è piaciuto davvero molto.…
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Le affinità elettive, di Johann Wolfgang von Goethe
Questo libro mi ha lasciato non poche perplessità.
È scritto indubbiamente bene (anche se è piatto, devo dirlo subito…) e la storia è abbastanza accattivante; se non fosse per i personaggi estremamente statici e per questo noiosi che pervadono il romanzo.…
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Il Maestro e Margherita, di Michail Bulgakov
L’unica cosa che ha detto è che, tra i vizi umani, uno dei maggiori è, secondo lui, la codardia.
Agli stagni Patriaršie, al tramonto, un eccentrico straniero di nome Woland racconta di come il procuratore della Giudea Ponzio Pilato incontrò e condannò a morte Jeshua, una storia che era anche il romanzo del Maestro, romanzo per cui il misterioso ma saggio scrittore aveva dedicato anima e corpo e che lo condusse alla follia, internato in un manicomio, lontano dalla sua amata Margherita…
Tre linee narrative si intrecciano, dunque, nel multicolore capolavoro di Bulgakov: le prime due, ambientate nella Mosca degli anni Venti del XX secolo, sono l’eccentrica storia di Woland e del suo bizzarro corteo che getta a scompiglio l’intera città e la triste vicenda del Maestro – curiosamente somigliante alle traversie editoriali che l’autore stesso dovette affrontare per questo suo libro; e poi la versione della “Passione secondo Bulgakov” che assai poco ha a che fare con i vangeli canonici e molto di più con la storia.…
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Gita al faro di Virginia Woolf
Questa era la natura della rivelazione. In mezzo al caos c’era forma.
Un quadro, un enorme acquerello dalle tinte delicate, quasi sfuocate. Questo è Gita al faro, un libro che alla Woolf costò fatica scrivere: dovette scavare nei suoi ricordi, nella sua infanzia, dovette riportare alla memoria una figura paterna che non ispirava amorevolezza.…
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