Traduttore: Paolo Scopacasa
Editore: Adriano Salani Editore Genere: Fantasy, Narrativa per ragazzi
Pagine: 597
ISBN: 9788884516497
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Il nostro voto:
Quando Jaz, un normalissimo ragazzo di dodici anni, riceve quell'assurda telefonata nel cuore della notte pensa subito che si tratti di uno scherzo. Figuriamoci, un'azienda che lo cerca perché si presenti, fra tre giorni, a un colloquio di cui lui non sa niente! E che per giunta sostiene che per raggiungerla Jaz non debba fare altro che attraversare il soggiorno di casa sua! Ma quando infine Jaz cede, e ubbidisce, si ritrova davvero altrove: alla reception della Giphart, la più antica impresa del mondo. Fondata mille anni prima, il suo obiettivo è invadere il mercato dei beni più preziosi: i sogni e i ricordi, le intuizioni, le invenzioni ancora da realizzare, nascoste nelle pieghe dei secoli. E per questa missione ha bisogno di agenti molto particolari: devono essere giovani, giovanissimi, quasi dei bambini, gli unici in grado di scivolare tra le epoche come attraverso un sogno a occhi aperti. Jaz possiede questo dono e insieme ad altri viene ingaggiato per un viaggio a ritroso nel tempo, nei più segreti angoli della storia. Ma le terre del sogno sono concrete e reali, e i loro abitanti astuti e pericolosi, e Jaz e i suoi compagni dovranno lottare con tutte le loro forze per non essere risucchiati dalla forza immane del tempo che precipita verso la distruzione... Un fantasy originale e insolito, che alterna temi profondi ad avventure scatenate, sullo sfondo di un universo a un tempo epico e familiare, autentico e convincente che ricorda Philip Pullman e J.R.R. Tolkien.
Jaz sarebbe un ragazzino comune se non fosse per la sua spiccata propensione al collezionismo, la capacità di addormentarsi dove e quando vuole, l’impulso a rubare quel che gli capita a tiro. Particolarità di poco conto all’apparenza, ma fondamentali perché i responsabili della Giphart International decidano di assumerlo e affidargli un incarico speciale. La multinazionale ha, infatti, deciso di conquistare il mercato dei sogni e per farlo ha bisogno di agenti giovanissimi poiché solo i più piccoli possiedono il dono di viaggiare nei mondi onirici.
Jaz viene così catapultato in Umaya, il mondo onirico collettivo, insieme ai coetanei Bors e Teresa. La loro missione consisterà nella ricerca di un popolo leggendario, i Tembe, a cui dovranno vendere richiami per uccelli o almeno, questo è quanto vogliono far credere gli uomini al vertice dell’impresa commerciale.
Un viaggio straordinario che progressivamente trascinerà lo stesso lettore in un vortice avventuroso in cui i confini tra realtà e immaginazione si dilatano fino a confondersi.
Il regno dei sogni appare subito come un territorio ricco di meraviglie e insidie al tempo stesso. In quanto specchio dell’inconscio collettivo dell’umanità , in esso convivono desideri, ricordi, bellissime fantasie ma anche mostri e terribili incubi non meno pericolosi di quelli che popolano la vita reale.
L’ambientazione, a mio avviso, costituisce uno dei punti di maggior forza di questo romanzo proprio perché, richiamando gli archetipi dell’immaginario condiviso, riesce a trasmettere un senso di familiarità pur ponendoci di fronte a scenari sconosciuti.
Non meno accattivanti i bizzarri personaggi che i protagonisti incontreranno lungo il cammino dai Braxas di Tarkas agli Ixiliani fino ad arrivare ai Tembe. Popolazioni discendenti da un’unica stirpe ma che hanno sviluppato peculiarità e costumi differenti. Ognuna di esse si fa portavoce di una filosofia di vita, ciascuna affascinante e sorprendente a suo modo.
La complessità della trama, la varietà e la ricchezza di personaggi, a tratti rallentano un po’ la lettura ma mai abbastanza da farla risultare noiosa.
A rendere ancor più interessante quest’opera è il fatto che si presti a una duplice chiave di lettura. Tra le pieghe di una storia originale e ricca di colpi di scena, si annida infatti una riflessione attualissima e profonda sui “guasti” di una società votata al consumismo.
L’idea di una multinazionale disposta a invadere il mondo dei sogni pur di estendere il proprio raggio di affari non sembra essere tanto lontana dalla nostra realtà , in fondo viviamo in una società in cui sembra che tutto si possa vendere e tutto possa essere acquistato a patto di possedere denaro.
In Umaya si narra di un tempo felice in cui gli uomini non conoscevano ancora il commercio ed erano liberi da qualsiasi forma di avidità , si dice che in quel tempo essi fossero capaci di volare. Liberarsi dalla cupidigia, potrebbe essere anche per noi un buon inizio per recuperare le ali.
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