Traduttore: Mario Fillioley
Editore: Guanda Genere: Divulgazione, Saggistica
Pagine: 600
ISBN: 9788882467708
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Il nostro voto:
Viviamo in un pianeta di cui si sa poco o addirittura quasi nulla. Quanto è grande? Quali leggi ne governano il moto, la natura, i fenomeni? E per questo che Bryson si è convinto che, prima di lasciarlo, sia giusto provare a conoscerlo un po' meglio, usare la propria intelligenza e curiosità per scoprirne le regole e i segreti. E allora parte per un viaggio molto diverso da quelli che ha raccontato negli ultimi anni, un viaggio che lo conduce nel mondo delle scoperte e delle conoscenze scientifiche, narrando la storia dell'universo come se fosse un romanzo, facendo comprendere, senza difficoltà inutili, la teoria della relatività, i segreti chimici del big bang, le leggi dell'evoluzionismo, con una prosa ironica e divertente.
Breve storia di (quasi) tutto è un interessantissimo saggio di divulgazione scientifica che si prefigge, per l’appunto, di raccontarci la storia di quasi tutte le scoperte scientifiche più importanti in diversi ambiti quali la fisica, la chimica, la biologia, la formazione della Terra e tutto ciò che accade sul nostro pianeta. Il tutto condensato in 600 pagine circa.
I punti di forza di questo libro sono la semplicità con cui vengono spiegati concetti anche molto complessi, o la capacità dell’autore di farci esempi pratici che siano più o meno riconducibili alla nostra vita quotidiana: ho adorato gli esempi che vengono fatti soprattutto nella prima parte, dedicata all’Universo, in cui l’autore spesso utilizza cose molto semplici, come oggetti o alimenti, per farci comprendere distanze e dimensioni inimmaginabili: per esempio, ci spiega che le mappe del sistema solare non sono in scala perché le distanze tra un pianeta e l’altro sarebbero comunque troppo grandi, anche se usassimo un pisello per rappresentare la Terra. La cosa strabiliante è che, pur utilizzando esempi di questo genere, le cose che vuole spiegarci risultano comunque spesso inimmaginabili, proprio perché riguardano dimensioni, distanze temperature che vanno oltre il nostro sentire. Ho trovato comunque davvero ammirevole la capacità dell’autore di semplificare i concetti senza comunque nulla togliere alla spiegazione scientifica: per cui voi troverete ad esempio le distanze reali, accanto agli esempi, che serviranno solo per darvi un’idea della vastità dell’universo in cui si trova il nostro pianeta.
Altro punto di forza del libro è lo stile dell’autore: ci sono spiegazioni di concetti anche piuttosto complessi, resi comunque accessibili anche a chi magari ha studiato quei concetti tanti anni fa a scuola; per esempio, ho trovato che la spiegazione della teoria del bosone di Higgs (ai tempi in cui è stato scritto e pubblicato il libro, nel 2006, il bosone era ancora solo teorico: è stato rilevato nel 2012) fosse comunque abbastanza chiara. Ci sono momenti in cui gli esempi che l’autore sceglie di fare sono divertenti o talmente inimmaginabili da far sorridere; e ci sono altri momenti in cui le parole scelte per descrivere determinate cose sono stupende, da “vero scrittore”. Ammetto che leggendo la descrizione del big bang, o, più avanti, la teoria della relatività mi sono commossa.
Infine, ho adorato, davvero, tutti gli aneddoti di cui l’autore costella la storia, sia che stia citando qualcuno che ha incontrato e intervistato durante la stesura del libro, sia che ci racconti parte dei viaggi che ha dovuto compiere per fare le ricerche necessarie, sia che ci racconti di qualche sprazzo di vita quotidiana di Einstein o di Darwin. Mi è piaciuto leggere di queste cose, forse anche più che delle scoperte che quegli scienziati avevano (o avrebbero) fatto. Trovo che restituisca loro una sorta di nota più umana, come se fossero più vicini anche a noi. Ma forse sono di parte, io amo gli aneddoti sui personaggi che hanno fatto la storia.
In definitiva è un libro che io vi straconsiglio. Lo stile dell’autore non è affatto noioso, anzi, sa accompagnare anche nelle spiegazioni più complesse senza mai perdersi il lettore per strada; è perfettamente accessibile anche a chi ha solo vaghi ricordi delle scoperte scientifiche; credo sia perfetto anche per i ragazzini; e davvero, copre una gamma così vasta di discipline che lo si può anche tenere da parte e andare a sbocconcellarselo ogni tanto, quando vi viene voglia di rileggere il capitolo sui fondali marini o quello in cui ci parla delle tantissime specie viventi che ancora non conosciamo.
E vi consiglio assolutamente anche l’autore: io ho chiuso Breve storia di (quasi) tutto e sono andata a mettermi in wishlist praticamente l’opera omnia di Bill Bryson. Forse vuol dire solo che sono una che si fissa un po’ troppo, ma ci sarà ben un motivo, no?
I nostri voti | |
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Copertina | |
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