Traduttore: Fabrizio Ascari
Editore: Ponte alle Grazie Genere: Narrativa
Pagine: 416
ISBN: 9788879287289
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Il nostro voto:
A seguito della morte del padre e di un tentativo di suicidio, Margaret Prior, giovane di buona famiglia nella Londra vittoriana, decide di svolgere attività di volontariato con le detenute della prigione di Millbank. Il suo compito sarà dispensare aiuto e consigli a quelle donne sfortunate: ladre, assassine, truffatrici, disturbatrici della quiete pubblica. Tra loro c'è Selina Dawes, di professione medium, giudicata colpevole di frode e aggressione. Margaret prova compassione per quella giovane apparentemente innocente, ma si sente anche attratta dalla sua indole enigmatica e dai suoi inquietanti poteri. Presto si trova impantanata in un mondo crepuscolare di sedute spiritiche, spettri e passioni proibite e dovrà liberare Selina, ma anche se stessa.
Se devo essere sincera, avrei lasciato perdere questo libro dopo le primissime pagine. Era cupo, lento, quasi noioso; Margaret Prior, la protagonista, mi sembrava una persona che si piange addosso, e l’idea di leggere tutto un romanzo così era piuttosto scoraggiante. Ma poi lentamente il romanzo ha ingranato, e devo dire che l’alone di mistero sulla figura di Selina ha avuto una buona parte nel risvegliare il mio interesse.
Siamo di fronte a un romanzo praticamente femminile: la nostra protagonista è Margaret, una ragazza che esce da un periodo davvero difficile. Suo padre è morto, vive un amore impossibile che la fa soffrire, è arrivata al tentare il suicidio. Ha una certa dipendenza dal laudano. Ma decide di fare qualcosa di buono, che le permetta di uscire dalla casa in cui vive con la madre, anche solo per poco tempo; e sceglie di andare nel carcere di Millbank (carcere che peraltro è esistito davvero) a portare conforto alle detenute. Lì incontrerà Selina, una figura enigmatica e misteriosa, imprigionata per truffa. Una truffa non da poco per la trama, dato che Selina sarebbe stata condannata perché fingeva di avere poteri soprannaturali. Proprio questo rende la storia interessante, a mio avviso; per quanto ci siano dei diari di Selina in cui si intuisce qualcosa di poco chiaro, a volte si è davvero portati a pensare che Selina sia dotata di particolari poteri che le permettano di mettere in contatto i vivi con i morti, e Margaret è quasi naturalmente attratta da lei e dalla possibilità che Selina le offre, più o meno implicitamente, di parlare con suo padre. Selina è un personaggio che mi è piaciuto tantissimo, anche se per certi versi negativo, perché è difficile comprenderla. Ogni tanto ci si trova a pensare se Selina non sia una semplice truffatrice come ce ne sono tante, o se non sia in realtà stata sfruttata da altri, finendo per addossarsi tutte le colpe. A volte mi sono chiesta se Selina non stesse semplicemente sfruttando il dolore e l’ingenuità altrui, o se fosse davvero convinta di avere dei poteri. Mi sono chiesta perfino se li avesse davvero. In generale, però, mi ha dato l’impressione di un personaggio vero, ben costruito, mai sopra le righe pur essendo sempre piuttosto al limite, e soprattutto misterioso abbastanza da rendere ben congegnato il colpo di scena finale (che però, devo dirlo, non è poi così originale).
Margaret mi ha dato l’impressione di essere un personaggio piuttosto debole, non tanto per come è stata costruita dall’autrice, ma proprio per il suo carattere: forse la fragilità indotta dal dolore la rende più incline a credere, o forse, semplicemente, l’attrazione per Selina – attrazione anche sessuale, anche se non viene mai detto esplicitamente – riesce a mettere in ombra tutto ciò che dovrebbe notare. Alla fin fine, Margaret è un personaggio per cui ho provato un po’ di compassione; il suo turbamento, la sua inquietudine, la sua eccitazione al piano finale e il dolore, lo schianto del colpo di scena e del velo che le viene sollevato dagli occhi la rendono un personaggio sofferente, ingenuo, dolente, per cui ho trovato difficile pensare che poteva pensarci, poteva aspettarselo. Mi è piaciuto sicuramente meno di Selina, perché le manca il suo fascino, la sua complessità; però è comunque un buon personaggio, e se devo dirla tutta credo che fosse quello più adatto accanto alla personalità prepotente di Selina.
Altra cosa che secondo me è un pregio del libro è il modo in cui affronta l’omosessualità femminile. Margaret è sicuramente innamorata di Selina, ed è anche per questo che alla fine si prova pietà, quasi, per lei; ma, complice anche l’ambientazione della storia nella Londra vittoriana, questo tipo di amore non viene mai raccontato troppo esplicitamente. Margaret nei suoi diari spesso vi accenna, soprattutto alla storia dolorosa da cui esce; ma la tematica è affrontata in genere con molta delicatezza e discrezione, e questo secondo me rende il libro godibile anche per chi potrebbe sentirsi a disagio nel leggere di omosessualità, maschile o femminile che sia.
In definitiva un romanzo che mi è piaciuto. Superato lo scoglio delle prime pagine, che possono fuorviare, si entra in un romanzo denso, ricco, dall’atmosfera un po’ lugubre ma sempre interessante, con due personaggi per delineati e una trama ben congegnata.
I nostri voti | |
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Trama | |
Personaggi | |
Stile | |
Ritmo | |
Copertina | |
Generale: |