Traduttore: Antonella Pieretti
Serie: Serie del Mondo Disco #8
Editore: TEA Genere: Fantasy
Pagine: 358
ISBN: 9788850206506
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Schede libro: Sito editore :: Goodreads :: Anobii
Il nostro voto:
Ankh-Morpork è la città più grande del Mondo Disco, che è un mondo piatto che vaga nello spazio, sorretto da quattro elefanti che poggiano sul guscio di una tartaruga gigante… Ad Ankh-Morpork tutto è in vendita, i ladri rubano solamente su appuntamento, gli assassini pagano regolarmente le tasse e i testi magici della Biblioteca dell’Università Invisibile vengono incatenati agli scaffali per impedire che scappino e le guardie non devono arrestare nessuno. O almeno, di solito è così…
Ad Ankh-Morpork, la città più grande del Mondo Disco, i re sono stati ormai dimenticati e il potere è nelle mani di Lord Vetinari… che non ha neanche uno straccio di figlia da promettere a chiunque riuscirà a liberare la sua città da una terribile minaccia a quattro zampe. In una città in cui le gilde più influenti sono quelle dei Ladri e degli Assassini, che ovviamente pagano le tasse come tutti gli altri; una città in cui nella Biblioteca dell’Università Invisibile sono stipati così tanti testi magici da alterare lo spazio-tempo; una città in cui i seguaci di varie sette sono costretti a prendere locali in affitto per poter tessere le loro trame. In una città come questa non esistono eroi, ma solo una Guardia Notturna messa continuamente alla berlina e costituita da un Capitano ubriacone, un Sergente con una moglie terribile, un Caporale che nel tempo libero si mette vestiti sgargianti e va a ballare, nonostante…
L’unica ragione per cui non si poteva dire che Nobby fosse prossimo al regno animale era che il regno animale si sarebbe alzato e allontanato.
… e quasi due metri di recluta, Carota, un giovane umano allevato dai nani, che pian piano si rassegna all’idea di essere stato adottato e di non assomigliare molto ad un nano. Loro, insieme ad un Bibliotecario dotato di dita dei piedi opponibili e ad una amante dei draghi, si ritroveranno a dover fare qualcosa per provare a salvare la loro ingrata città.
Mondo Disco è una realtà inventata da Terry Pratchett, usata nella maggior parte, se non in tutti i suoi romanzi. Si tratta di un mondo appoggiato sulla schiena di otto elefanti che a loro volta poggiano sulla schiena di A’ Tuin, una tartaruga gigante che nuota nello spazio. L’ambientazione è quella medievaleggiante del fantasy, ma vira più verso un Medioevo “normale”, quotidiano, privo quindi di eroi, grandi guerre e compagnia bella. I maghi se ne stanno per conto loro e i re dalle spade lucenti sono leggenda.
La struttura di A me le guardie! segue un filo cronologico lineare, le pagine si focalizzano alternativamente sul gruppo della Guardia Notturna, sul Bibliotecario e sugli altri personaggi che contribuiscono a creare la trama. Si può notare una grande attenzione alla “materialità delle azioni”. Nel senso, pur non eccedendo in lunghe descrizioni, l’autore è molto chiaro nell’esprimere i gesti e le azioni dei personaggi, che vengono inglobati in uno stile scorrevole e divertente. Talvolta vengono riportati i pensieri del Capitano della Guardia, come se l’autore stesse usando una terza persona interna a questo personaggio.
Non può andare così, pensò freneticamente. L’eroe se la cava sempre, ma arriva proprio all’ultimissimo istante. Solo che l’ultimissimo istante era probabilmente stato cinque minuti prima.
Su tutto aleggia sempre un’ironia sottile che – sto notando ora durante la lettura del terzo libro di quest’autore – è una specie di Pratchett-marchio di fabbrica. I personaggi, anche se talvolta sembrano avvicinarsi alla parodia, a ben guardare rispecchiano molto certi prototipi di umanità, e di certo molto di più di altri personaggi del fantasy più tradizionale. Quando non vengono espressi i pensieri del Capitano, la narrazione prosegue sull’onniscenza. L’occhio dell’autore appare quindi non solo esterno ma anche particolarmente disincantato; questo, però, non infastidisce la lettura. Basti dire che quello di Pratchett è definito un fantasy-comico (genere che non sono sicura esista in Italia), che però, tra una risata all’inglese e l’altra, fa riflettere. L’unica nota negativa che mi viene in mente riguarda la caratterizzazione fisica dei personaggi. Non vengono descritti da cima a fondo (e questo, almeno a me, sta bene) però talvolta portano un po’ di confusione. Forse è stato per distrazione mia, ma un personaggio che io avevo immaginato con una costituzione fisica a metà libro viene descritto diversamente.
Nota in chiusura: A me le guardie! fa parte di un miniciclo (nel grande ciclo del Mondo Disco) chiamato appunto le Guardie. Quindi va letto prima del prosieguo, Uomini d’arme. Questo solo perchè Uomini d’arme riprende i personaggi di A me le guardie! e a livello cronologico viene dopo, ma non è una “seconda parte”. A me le guardie!, per quanto ne so, ha una storia autoconclusiva e potrebbe benissimo essere letto da solo.
I nostri voti | |
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Personaggi | |
Stile | |
Ritmo | |
Copertina | |
Generale: |