Ho ricevuto gratuitamente questo libro da in cambio di una recensione sincera. Questo non ha avuto effetti sulla mia opinione del libro e quindi sulla recensione che stai per leggere.
9 giorni di Gilly MacmillanTraduttore: Anna Leoncino, Sandro Ristori
Editore: Newton & Compton Genere: Narrativa
Pagine: 480
ISBN: 9788854180925
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Schede libro: Sito editore :: Goodreads :: Anobii
Il nostro voto:
Rachel Jenner è sconvolta e in preda al panico: suo figlio Ben, di soli otto anni, è scomparso, e lei non sa come affrontare questa tragedia. Inoltre, a peggiorare la situazione, ci sono gli obiettivi della stampa e le telecamere delle TV che seguono lo sviluppo del caso e le stanno con il fiato sul collo. È vero, ha commesso una leggerezza: ha perso per un attimo di vista Ben e lui è sparito e ora tutto il Paese pensa che lei sia una madre sprovveduta e vada condannata. Ma cosa è successo veramente in quel tragico pomeriggio? Stretta fra il dramma di aver perso il figlio, le sempre più serrate indagini della polizia e la pubblica gogna dei media, Rachel deve affrontare un’altra agghiacciante realtà: tutto quello che sa di sé e dei suoi cari si rivela una gigantesca bugia. E non c’è più nessuno, nemmeno nella sua famiglia, di cui la donna possa fidarsi. Il tempo stringe e forse il piccolo Ben potrebbe essere ancora salvato, ma l’opinione pubblica ha già deciso. E tu, da che parte starai?
Lo scorso anno, Newton & Compton ha aperto un programma denominato Il club dei lettori, a cui ho pensato di iscrivermi: 9 giorni è stato il primo libro che ho ricevuto per una recensione. Devo dire che sono stata abbastanza soddisfatta dalla lettura.
I 9 giorni del titolo si riferiscono al lasso di tempo che passa tra la scomparsa del piccolo Ben, di soli otto anni, e la soluzione del caso (che non vi rivelo per non farvi spoiler e anche perché credo che sia abbastanza interessante da scoprirla leggendo). Il tema è quanto di più spaventoso sia possibile immaginare per un genitore: la scomparsa del figlio proprio sotto agli occhi della madre, che ovviamente non riesce a perdonarsi il momento di distrazione, la scelta forse azzardata di lasciar andare avanti il figlio per qualche metro, e l’angoscia che segue la scomparsa, le indagini, i sospetti della polizia e gli immancabili giudizi dei media. Eh già, perché credo che uno dei punti di forza di questo romanzo sia proprio la trattazione della differenza tra ciò che appare (e che tendiamo a volte a giudicare con un po’ troppa velocità e severità) e ciò che invece è; e soprattutto, il mostrarci l’impatto che un evento sconvolgente come l’improvvisa scomparsa di un bambino ha non solo sui genitori, ma anche sulle persone che li circondano, e sulle persone che indagano.
In questo senso, la costruzione del libro è azzeccata: a ogni giorno è dedicata una parte, e ogni parte è a sua volta divisa in capitoli raccontati dal punto di vista dei due protagonisti: la madre di Ben, Rachel, e il detective capo delle indagini sul caso, Jim. Quest’ultimo in particolare è un’idea che ho apprezzato molto; sarebbe quasi scontato raccontare la vicenda solo dal punto di vista della madre. Aggiungere il punto di vista dell’investigatore, l’impatto del caso sulla sua vita, su ciò che prova, anche sulla sua salute, è un tocco in più che ho trovato particolarmente intelligente, e ho apprezzato il modo in cui è stato raccontato. I capitoli dedicati alla madre, prevedibilmente, riguardano soprattutto i suoi sensi di colpa, la difficoltà di affrontare la situazione senza il supporto del padre del bambino, da cui è separata; e come se tutto ciò non bastasse, diventa una sorvegliata speciale della stampa e dell’opinione pubblica, che si scatena soprattutto su internet con commenti molto pesanti. La vicenda è raccontata in modo molto attuale, grazie anche all’inserimento di notizie da internet che rendono il tutto molto realistico. L’unica cosa che sinceramente ho trovato stonasse un poco è la soluzione del caso, perché mi è sembrata quasi scollegata dal resto, poco preparata dalle pagine precedenti, e questo ha tolto un po’ di punti al romanzo, per come intendo io questo tipo di trame: credo che in libri come questi sia importante che vengano sparsi qua e là degli indizi che possono aiutare anche il lettore a giungere alle stesse conclusioni dei personaggi. Qui ho trovato che l’indizio decisivo arrivasse un po’ troppo tardi, in una maniera un pochino raffazzonata. Di fatto, ho tolto una stellina solo perché questa svolta mi ha fatto un po’ storcere il naso, ma per il resto la lettura è stata validissima e piacevole e credo che continuerò a seguire quest’autrice.
Un piccolo appunto: in copertina è definito come “un grande thriller”. Sinceramente io non lo considero proprio un thriller, tant’è vero che come genere sul blog l’ho inserito in “narrativa”. Ho un’idea diversa di thriller, e questo romanzo, pur essendo una buona lettura, non la rispecchia fino in fondo. Ciò non toglie che sia comunque una lettura che vi consiglio, e un’autrice che secondo me è da tenere d’occhio.
I nostri voti | |
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Trama | |
Personaggi | |
Stile | |
Ritmo | |
Copertina | |
Generale: |