Leggere gli scritti di autori morti molto giovani mi affascina sempre molto: un po’ per l’idea della morte precoce, un po’ per la curiosità di leggere come mai un autore così giovane viene ancora ricordato. E’ stato anche il caso di Novalis per me: e devo dire che leggere queste poesie mi ha fatto capire il perché lo ricordiamo ancora.
Si può dire che gli Inni alla notte mostrino il lungo e doloroso percorso compiuto dall’autore in seguito alla morte della fidanzata prima e del fratello poi. Si inizia infatti con una contrapposizione tra il mondo della luce e quello della notte, mondo in cui non è possibile ricongiungersi eternamente alle persone amate; si passa poi a cercare la notte anche nel regno della luce, e poi si arriva al terzo inno, in cui viene messa in versi la reale esperienza mistica di Novalis di fronte alla tomba della fidanzata, Sophie. E’ di fatto un percorso quello che anima gli Inni: dalla disperazione, quasi desiderio di morte, all’apertura alla speranza, il momento in cui l’autore si rende conto di far parte di due mondi (regno della luce e regno della notte) opposti ma complementari. La composizione, dopo il terzo inno, si vena di una religiosità che potrebbe infastidire, ma che risulta naturale: partiti dalla disperazione più cupa, gli Inni si accendono man mano di una speranza che non lenisce il dolore, ma che è comunque consolatoria. Permane comunque un desiderio di morte, che però rimane come sullo sfondo mentre il poeta si fa cantore del messaggio che ha scoperto e del mondo che ha intravisto, con il ricongiungimento alla fidanzata che fa da intermediaria verso Cristo.
Ho preferito i primi inni, personalmente: li ho trovati più intensi e più vissuti, e ho adorato il terzo, in cui l’episodio che Novalis racconta di aver vissuto si fa poesia: vive un’esperienza di straordinaria intensità , in cui si annullano le barriere dello spazio e del tempo e gli sembra quasi di poter vedere la fidanzata. L’argomento religioso degli altri inni, e dei Canti Spirituali poi, non mi ha entusiasmato molto, anche se i componimenti sono comunque apprezzabili e la lettura scorre piuttosto velocemente. Al di là dell’argomento che tratta, comunque, la poesia di Novalis per me vale sempre la pena di essere letta.
In definitiva un libro che consiglio. L’edizione presentata qui è testo a fronte, quindi chi conosce o studia il tedesco può utilizzarla per entrambe le lingue. L’introduzione è buona e molto completa, sia per chi studia sia per chi semplicemente vuole approfondire per piacere personale.
Giudizi
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Info utili
Titolo e autore originale: Hymnen an die Nacht - Geistliche Lieder, Friedrich von Hardenberg (Novalis) Titolo e traduttore italiano: Inni alla Notte - Canti Spirituali, Roberto Fertonani Collana, editore e anno: Oscar Classici Mondadori, Mondadori 1991 ISBN o ISSN: 9788804402558 Prezzo (in media): € 7,00
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La pagina dedicata agli Inni alla Notte e Canti Spirituali sulla Wikipedia italiana e tedesca
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