Una cosa che mi ha affascinata di Lovecraft, fin dalla prima cosa sua che ho letto, è stata la sopravvivenza dei suoi miti, dei suoi clici, fino a noi, fino ad essere riutilizzati da altri, fino a diventare una leggenda come è successo per il Necronomicon. Quest’ultimo in particolare mi ha affascinato: l’avevo incontrato già in altri racconti e il velo di mistero che lo circonda, così come l’unicità della stua storia, mi ha incantata. Quando ho visto questa raccolta, tra l’altro scontata, non ho potuto non approfittarne.
I racconti del Necronomicon è una raccolta di storie che, in un modo o nell’altro, hanno a che fare con il Necronomicon, anche se non viene citato direttamente, in alcuni. Non sono contenuti tutti i racconti che accennano a questa invenzione geniale di Lovecraft: ne mancano alcuni che però il curatore Gianni Pilo elenca nell’introduzione, che peraltro ho apprezzato tantissimo perchè ripropone la storia del Necronomicon con tutta la leggenda che vi aleggia intorno.
Per quanto riguarda i racconti che compongono la raccolta, due sono incompiuti, e di questo mi sono rammaricata, perchè non credo esista una fantasia migliore di quella di Lovecraft per completarli. Io non riesco ad immaginare come li avrebbe terminati, nonostante oramai conosca bene l’autore, proprio perchè c’è sempre quel guizzo in più che ti fa dire “non me l’aspettavo proprio”. Lo stile è quello usuale di Lovecraft: procedere per gradi, raccontando un orrore indicibile con semplicità , descrivendo la curiosità morbosa e la paura e il terrore come solo lui sa fare. Se ci si aspetta di scoprire di più sul Necronomicon, be’, non credo sia un libro molto adatto; ci sono accenni a volte anche brevissimi, e a questo scopo è sicuramente più utile l’introduzione (curatissima). Ma questi racconti non solo gettano una luce diversa sull’opera di Lovecraft, ma permettono di capire come sia nato quel ciclo di miti che poi compone altri racconti, come quello di Cthulhu.
I racconti che compongono questa raccolta sono 9, di cui due come dicevo sono incompiuti: vi copio qui i titolo italiani e quelli originali, e vi segnalo i due incompiuti nel caso preferiate saltarli.
La città senza nome (The nameless city)
Il cane (The hound)
La cerimonia (The festival)
Il successore (The descendant) (incompiuto)
Il richiamo di Cthulhu (The call of Cthulhu)
Colui che sussurrava nelle tenebre (The whisperer in darkness)
I sogni nella casa stregata (The dreams in the Witch-House)
Attraverso i cancelli della chiave d’argento (Through the gates of the silver key)
Il libro (The book) (incompiuto)
Alcuni dei racconti sono molto brevi, altri piuttosto lunghi. In questa edizione, c’è una nota per ogni racconto con alcune curiosità e piccole spiegazioni, che sono molto utili se non si è mai letto nulla prima di Lovecraft o se si vuole collegarla al resto della sua produzione. Per quanto riguarda i racconti in sè, be’, non credo di essere molto obiettiva, qui: io adoro Lovecraft, trovo che anche quando racconta di cose estremamente ripugnanti riesca a mantenere comunque uno stile esemplare, e ho una profonda ammirazione per ciò che la sua fantasia ha saputo elaborare. Il mio racconto preferito è Attraverso i cancelli della chiave d’argento, perchè non parla solo di un orrore, che tra l’altro stavolta non è ripugnante, ma anche della conoscenza, dei diversi piani del sapere, in un modo che mi ha sbalordito. Se siete suoi fan, credo che questa raccolta sia imperdibile; se non lo siete, è un ottimo punto di partenza.
Inoltre, una doverosa nota sull’edizione: è curata, con note ad ogni racconto, con un’introduzione che introduce nel clima-Necronomicon e nella sua leggenda, e con un apparto biografico e bibliografico che soddisfa ogni curiosità . Insomma, è veramente da non perdere, come tutte le edizioni Newton di Lovecraft curate da Gianni Pilo.
Ho iniziato a leggere da poco questo libro, e anche se sono solo alle prime tre storie, devo dire che sono d’accordo con la tua recensione :o)
Le storie di Lovecreft, mi affascinano sempre