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Salim è un cocchiere che viaggia ogni giorno sulle strade di Damasco, incantando i viaggiatori che trasporta con i suoi racconti in grado di evocare qualsiasi luogo e di portare lontano chi lo ascolta. Ma una notte, in seguito ad un incantesimo, perde la voce; potrà riacquistarla solo grazie a sette doni estremamente preziosi, e gli rimangono solo poche parole prima di perdere la facoltà di parola. Salim ha sette amici, che si scervellano per capire quale sia il dono prezioso che possa ridare a Salim la sua voce e con essa anche la sua straordinaria capacità di narrare storie; e dopo vari tentativi, giungono finalmente alla conclusione che il dono prezioso è proprio un racconto. Gli amici di Salim non sono narratori provetti come lui: si fermano, si distraggono, perdono pezzi, ma la cosa importante è proprio l’amicizia che li spinge a superare questi loro limiti per ridare a Salim ciò che ha di più prezioso.
Il libro mi è piaciuto sia per la trama piuttosto semplice che fa da cornice alle storie, sia per le storie stesse, con il loro narratore un po’ maldestro e con le reazioni degli amici che lo ascoltano (le reazioni, credo, che ognuno di noi potrebbe avere al racconto un po’ mal narrato di un amico). Non lo considero certo un capolavoro, ma è un libro piacevole, non troppo lungo, e che quindi non si trascina inutilmente, che va dritto al sodo: tiene compagnia come ogni buon libro potrebbe fare. E poi mi ha affascinato tantissimo l’atmosfera orientale dell’intero romanzo; anche se la storia forse non è credibilissima – gli incantesimi esistono? – ciò che attira davvero sono le ambientazioni, le abitudini come quella di fumare il narghilè, la trasmissione orale di storie, cosa, questa, che nella nostra cultura non esiste più.
Non credo che questa mini-raccolta di racconti possa competere alla pari con altri grandi raccolte di novelle (come può essere il Decamerone, I racconti di Canterbury, Le mille e una notte), ma penso che comunque meriti una lettura; un po’ perchè nel suo piccolo mostra uno spaccato della vita di Damasco, e un po’ perchè ci mette in contatto con una serie di storie a noi poco familiari, che magari possono insegnarci qualcosa. Non un libro eccelso, ma sicuramente buono.
Giudizi
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Personaggi:Rating:
Stile:Rating:
Generale:Overall Rating:
Info utili
Titolo e autore originale: Erzahler der Nacht, Rafik Schami
Titolo e traduttore italiano: La voce della notte, Chiara Belliti
Collana, editore e anno: Narratori moderni, Garzanti Libri, 2008
ISBN o ISSN: 9788811686316
Link di approfondimento
La pagina dell’autore su Wikipedia inglese
Scheda dell’autore sul sito Garzanti Libri (italiano)