Recensione postata da zelda sul vecchio blog
"Un romanzo scritto con intelligenza, uno stile raffinato, un ritmo incalzante, ricostruisce magistralmente gli aspetti spicologici della caccia alle streghe" The Guardian
"Un romanzo scritto con intelligenza, uno stile raffinato, un ritmo incalzante, ricostruisce magistralmente gli aspetti spicologici della caccia alle streghe" The Guardian
Questo libro spiega alla perfezione quanto il fanatismo religioso sia stato (ed è tutt’ora) una minaccia anche per le persone innocenti.
La storia racconta di un diario segreto, ritrovato ai giorni nostri in una trapunta antichissima, scritto da una bambina che vive con sua nonna nei pressi di un piccolo villaggio inglese nella metà del 1600. La vecchia signora è un’erborista (seguace pagana) che cura i bisognosi con preparati di erbe. Un giorno gli anziani del paese armati di bibbia e crocefisso irrompono nella catapecchia delle due uccidendo il gatto, il coniglio e arrestando l’anziana curatrice. E’ accusata di stregoneria. Viene orribilmente torturata e infine uccisa. Nel frattempo la nipote viene "rapita" da una ricca signora che la salva da morte certa e la imbarca per l’America con un gruppo di puritani fuggitivi nemici di re Carlo V.
Da quel momento in poi la vita di Mary (questo il suo nome) cambia completamente, deve fare i conti con i puritani: gente ignorante e superstiziosa che grida al rogo al minimo sospetto.
Una volta in America il gruppo di coloni fonda un villaggio nei pressi di Salem (conoscete la tragica storia di questo villaggio?) e vivono secondo la severa guida del parroco (un invasato che vede miracoli e demoni ovunque). Mary si trasferisce nella casa di una signora molto buona, ma la vita non è facile e l’inverno è alle porte.
In America ci sono ancora le tribù degli indiani, subito etichettati come adoratori del diavolo e Mary diventa presto amica di un giovane indiano.
Dopo pochi mesi al villaggio succedono cose strane: alcune ragazze "dabbene" si incontrano di notte nel bosco per "fare le streghe" in realtà è una scusa per trasgredire alle leggi del villaggio. La situazione però gli sfugge di mano e cercano di incolpare Mary…
La storia racconta di un diario segreto, ritrovato ai giorni nostri in una trapunta antichissima, scritto da una bambina che vive con sua nonna nei pressi di un piccolo villaggio inglese nella metà del 1600. La vecchia signora è un’erborista (seguace pagana) che cura i bisognosi con preparati di erbe. Un giorno gli anziani del paese armati di bibbia e crocefisso irrompono nella catapecchia delle due uccidendo il gatto, il coniglio e arrestando l’anziana curatrice. E’ accusata di stregoneria. Viene orribilmente torturata e infine uccisa. Nel frattempo la nipote viene "rapita" da una ricca signora che la salva da morte certa e la imbarca per l’America con un gruppo di puritani fuggitivi nemici di re Carlo V.
Da quel momento in poi la vita di Mary (questo il suo nome) cambia completamente, deve fare i conti con i puritani: gente ignorante e superstiziosa che grida al rogo al minimo sospetto.
Una volta in America il gruppo di coloni fonda un villaggio nei pressi di Salem (conoscete la tragica storia di questo villaggio?) e vivono secondo la severa guida del parroco (un invasato che vede miracoli e demoni ovunque). Mary si trasferisce nella casa di una signora molto buona, ma la vita non è facile e l’inverno è alle porte.
In America ci sono ancora le tribù degli indiani, subito etichettati come adoratori del diavolo e Mary diventa presto amica di un giovane indiano.
Dopo pochi mesi al villaggio succedono cose strane: alcune ragazze "dabbene" si incontrano di notte nel bosco per "fare le streghe" in realtà è una scusa per trasgredire alle leggi del villaggio. La situazione però gli sfugge di mano e cercano di incolpare Mary…
Imperdibile anche il seguito: "Se fossi una strega" dove Mary comprende i suoi poteri da shamana e diventa…
Il sito www.witchchild.com
"Mi chiamo Mary. Sono una strega. O meglio, qualcuno mi chiama così. ‘Figlia del diavolo’, ‘strega bambina’, mi sibilano per strada, anche se non conosco né mio padre né mia madre. Conosco solo mia nonna, Alice Nuttall: Mamma Nuttall per i vicini. Mi ha tirata su da quando ero piccola. Se anche sapeva chi erano i miei genitori, non me l’ha mai detto. "Figlia del re degli elfi e della regina delle fate, ecco chi sei tu". Viviamo in una casetta al limitare della foresta, nonna, io, il suo gatto e il mio coniglio. Vivevamo, cioè. Ora non ci viviamo più. Sono venuti degli uomini a trascinarla via. Uomini con giacche nere e cappelli alti come campanili. Hanno infilzato il gatto su una picca, hanno spaccato la testa al coniglio sbattendolo contro il muro. Hanno detto che quelle non erano creature di Dio ma demoni, il diavolo stesso camuffato. Hanno gettato quella massa di carne e pelo nel letame, e hanno minacciato di fare la stessa cosa a me e a lei, se non confessava i suoi peccati. Poi l’hanno portata via."
Commento postato sul vecchio blog da pulce
è la prima volta che sento parlare di questo libro… la vicenda di Salem purtroppo è tristemente conosciuta -.- devo ammettere che la storia mi sembra per certi aspetti un po’ prevedibile, ma non esprimo giudizi dato che non ho letto il libro! E poi so bene che è spesso molto più importante *come* la storia viene raccontata, come l’autore riesce a farcela vivere 🙂
ps: ma buongiorno zeldaluna, ci incontriamo anche qui? =)