L’ultima volta ho commentato Tutto per una ragazza, di Nick Hornby, descrivendolo come un libro fresco e a tratti dolce sull’adolescenza, l’amore, i problemi che fanno crescere presto. Una testa mozzata di Welsh, sebbene condivida in parte la tematica (soprattutto per il rapporto di personaggi giovani con l’amore) è tutto su un altro piano. Se con Hornby avevamo un romanzo divertente, che fa sorridere, mai sboccato e sempre con una sorta di pudore adolescenziale, qui abbiamo invece un linguaggio che sfocia spesso nel volgare, che non lesina sui dettagli anche più scabrosi e che presenta personaggi molto più smaliziati. Chi conosce Welsh sa già a che cosa si trova di fronte: credo che lo scoglio maggiore sia il linguaggio usato, che a volte può risultare fastidioso. Per il resto, la storia è abbastanza particolare, un po’ credibile e un po’ no, e anche se, alla fine, non mi è piaciuta più di tanto, ha un po’ di fascino che ti tiene legato al libro fino alla fine.
Abbiamo a che fare con personaggi che non disdegnano nè l’alcol nè la droga, e che raccontano il sesso in una maniera così esplicita che a volte può sembrare anche volgare. Il bello della storia è che viene raccontata da due voci diverse: quella maschile, più sboccata e dritta al sodo, e quella femminile, più delicata, se vogliamo, ed entrambe raccontano l’avvicinamento di due ragazzi che prima non si degnavano di uno sguardo e poi, piano piano, finiscono per formare una coppia. Lui, Jason, ha appena avuto una grossa delusione d’amore: la ragazza dei suoi sogni se la fa con un tizio volgare e un po’ violento. Lei, Jenni, invece, vive da sempre all’ombra dell’amica Lara (che casualmente è la ragazza dei sogni di cui sopra), con cui pratica l’ippica ma con risultati che sembrano anche più scadenti di fronte a quelli brillanti di Lara. In mezzo a tutto questo un amico del protagonista, vissuto per molto tempo in Spagna, che torna a causa della madre e che diventa ben presto il sogno erotico di Jenni, ma che va incontro a una fine piuttosto brutta. Ciò che segue è talmente incredibile da essere totalmente in linea con i personaggi, naturale come non poteva essere altro.
In definitiva è un romanzo particolare, che racconta l’adolescenza, il sesso, e se vogliamo anche l’amore in una maniera totalmente diversa da quella che ad esempio troviamo in Hornby, ma non per questo meno interessante. Il confronto può essere valido solo fino a un certo punto, però: si possono considerare le due storie come due facce della stessa medaglia, ma a un certo punto le cose si biforcano. I personaggi di Welsh non hanno paura, le loro difficoltà sono altre, i conflitti sono più inaspriti e a volte più difficili da gestire. Si potrebbe dire che, per certi versi, siamo di fronte a personaggi più maturi, sicuramente più disincantati, abituarsi a conquistarsi coi denti ciò che vogliono. Per questo credo che, anche se personalmente ho preferito Hornby, se si riesce a superare lo scoglio del linguaggio crudo e sboccato di Welsh, anche Una testa mozzata valga la pena di essere letto. Anche solo per avere un punto di vista diverso – e sia maschile che femminile – sulla stessa adolescenza.
Giudizi
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Info utili
Titolo e autore originale: Kingdom of Fife, Irvine Welsh Titolo e traduttore italiano: Una testa mozzata, Massimo Bocchiola Collana, editore e anno: Narratori della fenice, Guanda 2008 ISBN o ISSN: 9788860880826 Prezzo (in media): € 15,00
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La pagina dedicata a Una testa mozzata sulla Wikipedia italiana
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