Un libretto simpatico, breve, a tratti divertente, che parla soprattutto dell’amore dei libri. E con un personaggio illustre: nientemeno che l’attuale regina d’Inghilterra, Elisabetta II, che un giorno sale su un furgone di una biblioteca ambulante perchè i suoi cani stanno facendo troppo chiasso. E lì incontra Norman, un ragazzo che lavora nelle sue cucine e che ama leggere; e la regina, ligia come sempre all’etichetta e alla buona educazione, ritiene che sarebbe sgarbato non prendere almeno un libro in prestito, già che c’è. E qui iniziano i guai: la regina è così presa dalla fame di libri, dalla voglia di recuperare il tempo che ha perduto, e dai rimpianti che la attanagliano, che legge tantissimo, al punto da far preoccupare il segretario, Sir Kevin, la servitù intera, il governo. La passione della regina per i libri è pericolosa: arriva spesso in ritardo, mette le stesse scarpe due giorni di fila, non è più attenta al suo guardaroba come un tempo. Ha promosso Norman che ora le sta sempre vicino e le suggerisce le letture, in un rapporto esclusivo che porta il ragazzo a dire ‘noi abbiamo letto’ senza che nessuno possa rimproverarlo di quel noi. La regina è così presa dai libri che Sir Kevin, personaggio a cui si devono i momenti più divertenti del libro, sente di dover qualcosa per porre un freno a questa insaziabile fame di letture. Ma quello che fa porta a un finale inaspettato, che fa sorridere chi condivide con la regina-personaggio questo amore per la lettura.
Il libro, come dicevo, è brevissimo, non tocca nemmeno le 100 pagine. Scorrevole, divertente, forse anche per il personaggio che rappresenta, è forse più un inno alla lettura che altro. Descrive benissimo la sensazione di aver perso del tempo quando si inizia a leggere e si pensa a tutti gli anni passati lontani dai libri. Descrive altrettanto bene la sensazione del libro che ne tira un altro, a volte secondo un filo logico, a volte secondo l’ispirazione del momento. Descrive il momento della lettura disordinata, che spazia da una cosa all’altra perchè vorresti leggere così tante cose e c’è così poco tempo per farlo, e il momento della lettura ordinata, logica, che ti porta a leggere quel romanzo perchè sai che sei pronto. La sovrana, infatti, aspetta a leggere Jane Austen, per fare un esempio, perchè il divario tra lei e il popolo non le permette di capire le sfumature sociali che la Austen descrive così bene. La regina di cui leggiamo, forse, ha ben poco a che vedere con la persona reale. Ma il messaggio del libro è un altro: come nota la regina stessa, per i libri non ci sono sovrani o altro, per i libri ci sono lettori e basta. Tutti uguali, tutti sullo stesso piano. I libri sono democratici fino in fondo.
Ci sono poi momenti che fanno scoppiare a ridere, come quelli fugaci dedicati al marito della regina, o quelli in cui appare Sir Kevin, o anche solo per l’idea di un intero corteo che deve aspettare la regina che sta cercando il suo libro. E il finale, che non ti aspetteresti mai, soprattutto
Un bel libro, insomma. Leggero e divertente. Con qualche spunto di lettura che non guasta mai. E pieno di quello spirito di amore per i libri che gli accaniti lettori possono comprendere benissimo. E che piace forse anche per quell’idea di uguaglianza che lo ispira – se perfino la regina d’Inghilterra è stata travolta dall’amore per i libri, possiamo noi resistere?