La signora in blu ha un grosso pregio: parte infatti da un fatto storico, ossia l’esistenza di MarÃa Jesús, e e le sue esperienze di bilocazione che le permisero di evangelizzare numerosi nativi americani molto prima dell’arrivo dei missionari nella zona e senza mai spostarsi dal convento in cui viveva. Una ricostruzione del genere è interessante per tutti; la spiegazione di un fatto così inusuale come la bilocazione (cosa che praticamente tutti, credo, riteniamo impossibile) è in grado di affascinare anche il più scettico degli scettici. Il grosso difetto di questo libro, secondo me, sta però nel fatto di presentarsi come romanzo: se la parte storica è incredibilmente interessante, curata e coinvolgente, la parte del romanzo lo è un po’ meno, non solo per il miscuglio di diversi piani di trama, che alla lunga confondono, ma anche per il finale che se è in parte giustificato dal fatto storico alla base del libro intero, dovrebbe comunque mantenere una sorta di verosimiglianza che qui secondo me manca. Credo che se il libro si fosse limitato alla parte di ricostruzione storica sarebbe stato molto più interessante e molto più riuscito. Così, invece, i bei capitoli ambientati nel passato e la descrizione di questa suorina vestita d’azzurro capace di bilocarsi ed evangelizzare popoli a migliaia di chilometri di distanza perdono di smalto anche per colpa di una trama romanzesca che “scade” un po’ troppo nel fantastico. Si può credere alla bilocazione, ma agli angeli travestiti non proprio, ecco.
Ho trovato molto utili le pagine finali, in cui l’autore dà alcune indicazioni bibliografiche che fanno sempre comodo a chi voglia approfondire. Però, come ripeto, ho trovato stiracchiata metà della trama: l’autore infatti, sulla base dell’esperienza di bilocazione di questa suora spagnola del passato, getta un’ombra, e nemmeno in maniera troppo velata, su tutte le successive apparizioni della Vergine Maria, insinuando il dubbio che anche queste possano essere state semplici esperienze di bilocazione di donne che si trovavano con il corpo in un altro luogo, e che queste apparizioni siano state pilotate per cementare o introdurre il culto mariano dove ce ne fosse bisogno. E questa mi pare sinceramente un po’ stiracchiata. Ci si può credere oppure no alle apparizioni di santi e madonne, ma secondo il mio punto di vista è difficile credere che tutte le apparizioni siano vere così come è difficile credere che tutte siano frutto di bilocazioni. Anche perchè ricordo che nella bibliografia di questo libro alcuni “studi” di persone che avrebbero avuto esperienze post-mortem o cose simili – tutte cose che francamente mi lasciano perplessa quanto l’apparizione della Madonna.
Detto questo, se si potrebbe tranquillamente perdersi questo libro come romanzo, perchè trovo che lasci a desiderare, non ci si può perdere la ricostruzione storica; il romanzo procede tramite una serie di sbalzi temporali o spaziali che spesso sono azzeccatissimi (l’autore cambia proprio sul più bello), ma che alla fine un po’ stancano. Inoltre, se il legame tra passato della bilocazione e presente della ricerca di due giornalisti ha un senso, quello tra i vari personaggi del presente è un po’ stiracchiato. Insomma: un ottimo saggio storico, utile per scoprire un personaggio del passato che sicuramente sono in pochissimi a conoscere, ma un mediocre romanzo. Nonostante questo, però, vale la pena leggerlo. Anche se non vi soddisferà del tutto, vi stimolerà quel pizzico di curiosità in più che non fa mai male.