Nella maggior parte delle recensioni dedicate a questo romanzo, si trova spesso la frase: ‘non si sa se il protagonista sia un uomo o una donna’. Non credo che questo sia fondamentale per la comprensione del romanzo. L’amore, così come è concepito nel testo e raccontato dalla voce narrante, non ha sesso. Chi narra è certamente bisessuale, ha amato indifferentemente uomini e donne. Ma è Louise a renderlo folle di amore e disperazione.
Louise lascia il marito per la nostra voce narrante, ma viene a sua volta ‘lasciata’: di fronte alla malattia della sua amata, chi racconta si allontana da lei nella speranza che guarisca. La disperazione si fa sempre meno lucida, fino alla scena finale, in cui non è possibile stabilire con certezza se sia reale o se ciò che sta accadendo non sia il delirio finale di un amore ferito.
In realtà a me sembra che il cercare di decifrare il sesso di chi racconta sia piuttosto marginale e francamente, completamente inutile. Racconta di amore, nella sua euforia e nella sua follia di disperazione. E questo capita indifferentemente ad un uomo o a una donna…perchè quello che capiamo, alla fine, è che non esiste un modo di amare “maschile” e un modo di amare “femminile”: esiste solo il nostro personalissimo modo di amare che non dipende dal nostro sesso e che può spingersi fino all’estremo. Le pagine in cui la voce narrante inizia a studiare il corpo umano per scoprire che cosa è “marcio” nella persona che ama ne sono un esempio. E il modo in cui l’anatomia del corpo umano diventa l’anatomia del desiderio per il corpo di chi si ama ne sono un altro esempio. Ci sono certo aspetti che tutti possiamo condividere: la tendenza a rivolgersi alla persona amata, assente, come se fosse di fronte a noi; le scelte che la voce narrante fa in nome dell’amore; le situazioni in cui si trova a dover fare queste scelte. Ma la storia che ci viene raccontata è la storia di un amore ferito e separato da una malattia e da una scelta -discutibile o meno che sia- fatta per amore: che sia un uomo o una donna a vivere certe situazioni e a fare certe scelte è totalmente indifferente.
Giudizi
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Titolo e autore originale: Written on the body, Jeanette Winterson Collana, editore e anno: Vintage, 1993 ISBN o ISSN: 0099193914
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La pagina dedicata a Jeanette Winterson sulla Wikipedia italiana e inglese
Sito ufficiale di Jeanette Winterson
La mappa letteraria di Jeanette Winterson su Gnod
Vi copio e incollo i commenti ricevuti da questa recensione sul blog precedente:
Rei il 29/05/2004
Ho letto questo romanzo seguendo il suggerimento di Alessia, devo ammettere di averlo apprezzato molto. Non ho molto da aggiungere alla recensione praticamente perfetta che ne è stata fatta, ha colto secondo me in pieno l’essenza del romanzo. Penso anche io che il sesso dell’io narrante sia un aspetto solo marginale rispetto alla grandezza dei sentimenti che muovono l’intera vicenda. Mi è piaciuto molto il linguaggio, l’ho trovato particolare, molto suggestivo. Una lettura molto interessante e coinvolgente.
Alessia Heartilly il 27/06/2004
Una domanda sciocca, Rei…a te che è sembrato della traduzione?
Rei il 09/07/2004
Scusa, ho visto solo ora la domanda ^^. Sinceramente non so come rispondere correttamente, visto che non ho letto in originale per fare un confronto. Tutto sommato mi è sembrata una buona traduzione, ma penso che tu potrai rispondere meglio di me, essendo più esperta. Tu come l’hai trovata? Ha reso bene la stesura originale o no?
Alessia Heartilly il 10/07/2004
Leggerò l’originale in vacanza…ma qualcosa non mi quadrava, in alcune frasi, anche se alcuni artifici di traduzione mi son piaciuti.
Per il resto, rinvio il giudizio per qualche settimana ancora ^^
crystal il 01/02/2005
E’ un libro bellissimo. Specialmente la parte finale… Molto romantico.
Lapis Lazuli il 24/09/2005
Questo romanzo della Winterson è veramente stupendo… e la cosa che ne ho apprezzato di più è stata l’abilità stilistica e linguistica dell’autrice, nel riuscire a far rimanere il/la protagonista completamente asessuato/a fino alla fine. Perchè l’amore non ha sesso…
Io l’ho studiato per un esame di letteratura inglese contemporanea all’università… quindi ho letto sia l’italiano che l’inglese… ovviamente in inglese, essendo la lingua originaria, è migliore… la mancanza di definizione del sesso del protagonista è ancora più evidente e per questo più coinvolgente.