Pier Vittorio Tondelli, scrittore di culto degli anni ’80, pubblica “Rimini” nel 1985, ottenendo un grande successo di pubblico.
E’ probabilmente il romanzo più commerciale di Tondelli, quello maggiormente apprezzato dal pubblico, perchè racconta storie normali, vissute da persone normali.
La città di Rimini non è solo un luogo per divertimenti e perversi piaceri, ma è anche un luogo dove le persone vivono, sognano, soffrono, lavorano.
Una bella descrizione di Rimini ci proviene da questa battuta di dialogo:
“Ancora non ha preso il ritmo di questa città”, disse Carlo. “La gente crede che sia un posto di villeggiatura. E’ al contrario un luogo faticosissimo. Si vive di notte, tutta la notte. Se ne accorgerà fra pochi giorni quando la riviera funzionerà nel pieno delle proprie possibilità: discoteche, locali di intrattenimento, feste per i turisti, sagre di paese… E la nostra industria principe macinerà giorno e notte: a qualunque ora potrà trovare qualcuno con cui divertirsi e togliersi tutte le voglie che ha, di qualsiasi genere. Qui la chiamano l’industria del sesso.”
Ambientato nell’estate del 1983, “Rimini” si presenta, inizialmente, scritto in prima persona. Il protagonista, Marco Bauer, dopo tre anni di lavoro nella redazione di un giornale milanese, riceve un’inaspettata convocazione dal direttore. Per due mesi dovrà occuparsi della direzione della “Pagina dell’Adriatico” a Rimini.
Tondelli ci descrive Bauer come un giovane rampante, uno scalatore sociale che desidera mettersi in gioco, lottare, salire l’impervia scala del successo. La promozione rappresenta, per lui, la possibilità di elevarsi, di ottenere posizioni di maggior prestigio, di iniziare a vivere davvero, senza limitarsi a guardare la vita da un vetro.
Con Bauer e il suo lavoro presso la “Pagina dell’Adriatico”, veniamo catapultati nel mondo del giornalismo, la realtà quotidiana di una testata a tiratura regionale, interessata più al numero di copie vendute che alla qualità delle notizie.
Ma Bauer non è l’unico protagonista del romanzo.
Con un rapido cambio di registro, passando dalla prima alla terza persona, Tondelli introduce nuovi personaggi, dei quali apprenderemo la storia nel corso della lettura.
Beatrix, ricca, divorziata, amante dell’arte e delle piastrelle di maiolica decorate, indecisa se andare a cercare la sorella scomparsa o continuare la sua vita in Germania; un giovane sceneggiatore alla ricerca del denaro per produrre il suo film; un suonatore di sax; uno scrittore outsider, Bruno May.
Quest’ultimo, a mio avviso, è tra tutti quello meglio caratterizzato. La sua storia ci viene raccontata attraverso l’uso di flashback. E’ un uomo insofferente, turbato, segnato dal dolore per la fine della propria storia d’amore con un giovane inglese. Attorno a lui, si muovono altri personaggi, che lo circondano attratti dall’aurea particolare che egli emana.
Tutte queste storie s’intrecciano, ancorandosi l’una all’altra per elementi comuni, anche piccolissimi. Non tutti i personaggi entrano in relazione tra loro, alcuni, come Marco Bauer e Beatrix, s’incrociano appena. Ma tutti sono accomunati da un’unica cosa: Rimini, questa città un po’ fata un po’ prostituta.
La seconda parte del libro, invece, è più romanzesca e incentrata su uno strana morte per annegamento, nei pressi di una delle spiagge di Rimini.
Marco Bauer si improvviserà detective, e giungerà a scoprire una verità veramente scomoda.
Tecnicamente parlando, il linguaggio usato è molto semplice, e scorrevole, di facile approccio per chiunque. L’abilità di Tondelli sta nella capacità di dare a ciascuno una voce propria e unica. In un romanzo, dove le vite s’intrecciano e i punti di vista si alternano, non basta far sapere al lettore chi è il protagonista di volta in volta, e passare dalla terza alla prima persona, bisogna saper far parlare i personaggi e renderli riconoscibili anche senza nominarli. Tondelli, a mio avviso, è stato molto bravo: ognuno ha la sua cadenza, il suo modo di parlare, i suoi pensieri.
Il libro mi è piaciuto abbastanza: una girandola di fatti e personaggi che hanno saputo prendermi e tenermi incollata alle pagine, sino alla fine, sorprendendomi, di volta in volta, grazie alle tecniche narrative con cui Tondelli ha farcito il romanzo.
Notizie sull’autore
Pier Vittorio Tondelli nasce a Correggio il 14 settembre 1955. Considerato uno dei scrittori di culto degli anni’ 80, ha avuto molti problemi con la censura per via delle tematiche omosessuali presenti nei suoi romanzi.
Fra gli anni ’60 e ’70 comincia a scrivere i primi articoli per il giornale "Azione Cattolica" e per l’"ACLI".
Nel 1980 Feltrinelli pubblica "Altri Libertini" che ottiene un buon successo di pubblico e attenzione dalla critica. Il contenuto forte gli procura problemi con le autorità giudiziarie, che ne ordinano il sequestro per bestemmie. Nel 1985 pubblica Rimini. Seguono "Biglietti agli amici" del 1986 e "Camere Seperate" del 1989. Nel 1992, lavora a quattro mani con Luciano Mannuzzi per il soggetto del film "Sabato Italiano".
Sarà sempre molto schivo per quanto riguarda la sua vita privata. Muore il 16 dicembre 1991.