Comincio con il dire subito che, nonostante il titolo, "Presagio triste" è un romanzo di una dolcezza inaspettata, in cui la tristezza si stempera spesso in malinconia o desiderio di conoscersi. L’atmosfera in cui ci si muove è rarefatta, nebbiosa come durante un acquazzone-secondo la definizione della protagonista. Yayoi è una ragazza di 19 anni, che vive in unaa faiglia normale, troppo normale, con genitori sorridenti e un fratello dalle fantastiche doti, Tetsuo, ma non ricorda niente dell’infanzia. Yayoi non capisce perchè ma prova uno strano sentimento per la strana zia Yukino, che riesce inspiegabilmente a capire meglio degli altri. Questi elementi, che sembrrebbero quasi le premesse di un film horror di serie B, coinvolgono il lettore riuscendo a trasmettergli con vividezza le emozioni dei personaggi, che spesso ho apprezzato soprattutto per il non essere forti e appassionate nel loro manifestarsi, ma ragionate e per questo sublimate ed intensificate. Soprattutto nella prima parte del romanzo, i personaggi alternano una tranquilla vita quotidiana ad una esplosiva vita interiore di cui però non sono apparentemente consci: Yukino, dall’esistenza così apparentemente conformista ocme insegnate di musica, risulta ad esempio una donna eclettica. Come dire che non giudicare dalle apparenze è una massima sempre valida. oprattutto Yayoi, divisa tra dubbi ed incertezze, tra dimenticanze e un senso di vuoto che la accompagna vedendo la luna,genera un senso di identificazione: chi non ha mai provato un’inspiegabile paura nel conoscere una verità che per tanti anni non ha nemmeno sospettato?
Nonostante la lunghezza, dunque, "Presagio triste" si rivela un romanzo di formazione in cui i personaggi imparano a non fuggire di fronte alle proprie emozioni e le affrontano con pienezza, pronti a sfidare il futuro. Galeottto fu il viaggio, potremmo dire. E questo è soprattutto il messaggio che io ho trovato in questo libro: imparate a fidarvi di voi stessi e delle vostre emozioni, proprio come i personaggi che, nel viaggio verso il loro passato dimenticato e fuori dal tempo, hanno trovato al chiave per vivere il loro presente. La tensione, in queste ultime pagine, cala un po’ e gli avvenimenti scorrono più lentamente, ma sopperisce la maggiore attenzione narrativa della Yoshimoto, che si rivela perfettamente all’altezza della sua fama, a volte tacciata di banalità.
Il romanzo infatti è pieno di associazioni di parole molto evocative e descrizioni di ambienti davvero da ricordare. L’unica nota negativa che ho notato in questo libro è il fatto che gli avvenimenti si svolgono in pochi giorni e quindi a volte certi cambiamenti appaiono un po’ troppo "forzati", ma in fondo non ci si aspetta da un libro un’assoluta fedeltà alle vicende della vita reale.
Consiglio quindi a tutti di leggerlo, anche a chi non ama la lettura particolarmente perchè sin dall’inizio conquista senza annoiare, interessa facendo riflettere e si finisce in poche ore.