Il mondo di Sofia è un libro interessante, a metà tra il testo divulgativo, il testo filosofico e il romanzo. E lo definisco così perchè vale per tutti: per chi non ha mai sentito parlare della filosofia, per chi l’ha studiata più o meno pigramente al liceo, per chi la adora e vorrebbe vederla ovunque. E’ un romanzo sulla storia della filosofia spiegata a una ragazzina di 15 anni, e che inizia con le domande tipiche: chi siamo, da dove veniamo. Il maestro di Sofia e Hilde -e il nostro maestro- è un tipo bizzarro, che visita l’Atene di Platone e fa parlare la sua allieva con gli antichi filosofi, per poi diventare un monaco quando spiega la filosofia medievale, o un personaggio rappresentativo per qualsiasi altro periodo che venga analizzato. Le lezioni di filosofia sono semplici, ma non per questo meno "tecniche": contengono infatti tutti i termini propri delle singole correnti o dei singoli filosofi, ma li spiegano in maniera più abbordabile, più adatta a una ragazzina di 15 anni (e al lettore con ricordi polverosi di nomi studiati a scuola, o al lettore che non ne ha mai sentito parlare). L’allieva Sofia, d’altra parte, è una ragazzina estremamente sveglia e vivace, dall’intelligenza brillante, che non ha problemi a seguire le lezioni, che anzi ne vorrebbe sempre di più e che non si fa intimidire dal suo maestro: lo cerca quando lui vuole restare misterioso, cerca di scoprire chi è questa Hilde per conto della quale riceve la posta e che è molto simile a lei, e risponde alle domande del suo maestro con prontezza (forse anche troppa, direi: in alcuni punti Sofia sembra un po’ troppo intelligente e pare capire al volo concetti estremamente complessi).
La storia della filosofia è l’asse portante del romanzo. Da essa il romanzo si avvia e in essa trova la sua conclusione (con un finale piuttosto aperto, che si può interpretare liberamente come qualcosa di filosofico sui personaggi stessi della vicenda), e ogni singolo avvenimento -come il ritrovamento di una catenina- sembra relazionarsi a queste lezioni più o meno giornaliere che la nostra Sofia accoglie con gioia.
Accanto alla filosofia, c’è però un mistero che ci accompagna fino a metà romanzo, per poi risolversi in maniera un po’ frettolosa e vagamente incredibile (anche se, come ho detto, data la natura del testo si può interpretare la cosa in vari modi): il mistero di Hilde, degli oggetti che le appartengono e che Sofia ritrova puntualmente. Hilde rimane solo un nome fino a metà, quando entra in scena la mattina del suo compleanno dando così inizio alla parte conclusiva del romanzo.
Devo dire che se dal lato puramente "filosofico" e di lezioni di filosofia il libro mi ha appassionata molto, la parte della trama concernente i rapporti tra Sofia e Hilde mi ha convinto meno, anzi: mi è sembrata in certi punti una soluzione imbastita alla bell’e meglio per colmare un vuoto. C’è da dire però che in fin dei conti, la trama è la cornice delle lezioni filosofiche e visti i ragionamenti finali del libro, può anche starci che sia "lacunosa". Accanto a questo difettuccio, per me, anche il personaggio di Sofia risulta leggermente forzato in alcuni tratti: Sofia è molto interessata alle lezioni, sfrutta quello che impara a scuola ottenendo voti decisamente migliori, ma personalmente ho trovato abbastanza forzato che una ragazzina di 15 anni capisca al volo il nichilismo. O comunque, che capisca tutta una serie di concetti complessi e a volte preceda persino il suo maestro nelle conclusioni. Capisco che ai fini narrativi doveva essere così, ma secondo me in questo tratto in particolare il romanzo pecca un po’ di mancanza di realismo.
In conclusione rimane però un bel romanzo, piacevole e perchè no, istruttivo. E se vi interessa la filosofia, se vi interessa conoscerla, se vi interessa anche solo rispolverarla un po’, è un ottimo modo di iniziare.
Ho letto un po’ di anni fa Il mondo di Sofia, e non mi aveva entusiasmato più di tanto per le pecche che anche tu hai sottolineato bene nella tua recensione, e a cui io ho dato più importanza, siccome non mi va mai bene niente xD In effetti, vista l’esilità della trama (che secondo me avrebbe potuto essere sviluppata molto di più e in maniera interessante), non so quanto si possa davvero definire romanzo quest’opera, piuttosto che "divulgazione mascherata".
Certo, per chi è a digiuno di filosofia questo libro è molto meglio dei vari bignamini xD
vorrei comprare questo libro, ma molte critiche forse mi hanno influenzato troppo e ancora non l’ho messo nel carrello della spesa…Forse in futuro lo prenderò, è che temo di trovare i concetti filosofici "banali" visto che li sto studiando in questo periodo e li ho belli freschi freschi!!
Mah, jinga, se la tua paura è la "banalizzazione", come hai detto tu, dei concetti, non credo che tu debba temerla: io non li ho trovati banalizzati, sono spiegati con un linguaggio semplice per renderli accessibili a chiunque -anche chi non ha mai aperto un manuale di filosofia in vita sua. Quello che fa scadere un po’ troppo il libro è la trama esigua, soprattutto alla fine, e questa Sofia che capisce tutto e subito nonostante senta parlare di filosofia da pochi giorni. Per il resto è un buon libro, provalo^^
Non ho mai studiato filosofia, ho cominciato questo libro più volte senza finirlo, faccio fatica a ricordarmi i collegamenti tra nomi dei filosofi e i vari filoni…
Forse è fastidioso che Sofia capisca più velocemente di noi la filosofia 😀
Comunque da piccola ho pensato le stesse cose dei vari filosofi almeno i primi, (quelli che ho letto), quindi non sarebbe così impossibile anche per Sofia.