Se dicessi che Alla corte dei Borgia non è stata una lettura piacevole, direi una bugia. Questo romanzo è stata una sorpresa; non ho dato nemmeno uno sguardo alla quarta di copertina, per cui quando mi sono trovata davanti il personaggio di Sancha D’Aragona sono rimasta spiazzata. E nonostante il personaggio di Sancha non mi piaccia granché, la storia mi ha appassionato abbastanza. Ma da qui a tesserne le lodi ci manca parecchio.
Non sono in grado di dare un giudizio sulla ricostruzione storia a livello di usi e costumi; so abbastanza di storia da sapere, però, che esistono altri libri sui Borgia probabilmente più accurati, anche se meno romanzati. E’ proprio questa l’impressione che ho avuto del libro: che la storia fosse stata piegata per adattarsi alla trama desiderata dall’autrice. Non dubito che abbia fatto ricerche su ricerche, ma credo che da questo punto di vista si potesse fare di più, pur mantenendo la struttura del romanzo e senza necessariamente scrivere un saggio. Mi ha fatto pensare all’accuratezza della ricostruzione in libri come Il petalo cremisi e il bianco, che avrà altri difetti ma di sicuro ha una buona ricostruzione storia, o Artemisia, di Alexandra Lapierre. Basta guardare alla differenza della bibliografia di questi due libri e di Alla corte dei Borgia, per dirne una.
A parte questo, l’antipatia che mi ha suscitato Sancha non ha certo giovato al libro, dato che lei è la protagonista che parla in prima persona. Inoltre la parte di vita di Sancha a Napoli poteva francamente essere ridotta, anche perché ai fini della trama non è che sia poi così fondamentale. Poi Sancha viene data in sposa per motivi politici a Goffredo Borgia, si trasferisce a Roma e finalmente la parte interessante del romanzo inizia. Ripeto, come romanzo funziona bene, è interessante e avvincente; ma Sancha, pur essendo la protagonista, non arriva mai nemmeno lontanamente ad avere il fascino di Lucrezia o di Cesare (di cui Sancha diventa poi l’amante; non so se sia un fatto storico o un’invenzione dell’autrice), che sono personaggi complessim nella vicenda storia e anche nel romanzo. Sancha inoltre non mi convince granché; che passi dall’essere follemente innamorata di Cesare al giurare vendetta nel giro di poco tempo è sinceramente un po’ improbabile. Insomma, la protagonista secondo me fa acqua da tutte le parti, e quello che ho trovato davvero interessante sono Cesare e Lucrezia Borgia, ma i loro ritratti non bastano a rendere assolutamente imperdibile questo romanzo. A parte qualche ora di svago, non mi ha dato nulla; non mi ha insegnato qualcosa di nuovo sulla vicenda di questa famiglia, non mi ha fornito, a fine lettura, una serie di testi di approfondimento (come invece ho trovato negli altri libri che ho citato), e anzi, nelle note finali l’autrice parla chiaramente di incesto documentato tra Lucrezia e il padre, ma non fornisce anche solo le indicazioni per rintracciare questi documenti, per chi fosse interessato ad approfondire.
Insomma, mi è parso il modo di un’autrice di rendere un omaggio a personaggi storici che l’hanno affascinata, però alla fin fine non è altro che questo: un romanzo alla cui base ci saranno delle ricerche storiche, ma non oltre quello che interessava all’autrice; e il risultato, alla fine, è una lettura piacevole, ma non eccezionale. Sconsigliato a chi ama la ricostruzione storica precisa al dettaglio.
Giudizi
Trama:Rating: Personaggi:Rating: Stile:Rating: Generale:Overall Rating:
Info utili
Titolo e autore originale: The Borgia Bride, Jeanne Kalogridis Titolo e traduttore italiano: Alla corte dei Borgia, Marina Visentin Collana, editore e anno: La Gaja Scienza, Longanesi 2006 ISBN o ISSN: 9788830423077 Prezzo (in media): € 18,60
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La pagina dedicata a Alla corte dei Borgia sulla Wikipedia inglese
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