Se devo essere sincera non mi aspettavo molto da questo romanzo; ho imparato a diffidare dei libri che vengono troppo ‘osannati’, dato che, nella mia esperienza, dopo si sono rivelati libri senza infamia e senza lode, se non in alcuni casi per nulla interessanti. Ma su La cattedrale del mare ho dovuto ricredermi: ha un qualcosa che ti avvince e ti trascina a leggere fino alla fine, e anche se lo stile non è dei più raffinati – anzi: è piuttosto terra terra, semplice e senza troppi fronzoli – è alla fine un libro molto godibile e affascinante.
La trama è piuttosto lineare: si potrebbe riassumere nella solita storia del povero buono contro il nobile e ricco crudele, a cui si aggiunge la scalata sociale che porta il povero a riscattarsi dalla sua condizione e a vivere una vita agiata, o comunque serena. I personaggi, poi, non sono molto approfonditi dal punto di vista psicologico; a volte si dedicano davvero pochi paragrafi alle loro motivazioni, e quindi alla fine risultano un po’ ‘superficiali’, e le loro azioni poco giustificate. Ognuno di loro ha comunque un ruolo preciso e fondamentale nella trama; ma un pizzico di caratterizzazione in più non avrebbe fatto male a nessuno di loro, proprio per questa loro importanza nella storia.
Quello che mi è davvero piaciuto di questo libro è il modo in cui la storia di Arnau è legata a quella della Cattedrale del Mare, appunto, la chiesa di Santa Maria del Mar di Barcellona. Arnau arriva a Barcellona da piccolo, quando suo padre Bernat lo porta via dalle terre che la sua famiglia ha coltivato per generazioni, per sfuggire al nobile crudele che cerca in tutti i modi di rovinargli la vita, a partire dallo ius primae noctis che reclama sulla sua giovanissima moglie. Rifugiatosi a Barcellona, perché se rimarrà lì un anno e un giorno otterrà la libertà, Bernat cresce suo figlio da solo, e un giorno gli racconta che sua madre è la Madonna. Arnau cerca insieme a Joanet una chiesa in cui poter incontrare sua madre, e la trova in Santa Maria del Mar, la cattedrale del popolo la cui costruzione accompagnerà praticamente tutta la sua vita. Credo che stia proprio in questa descrizione della chiesa la forza maggiore del libro, non tanto per lo stile dell’autore ma per la storia stessa della chiesa, storia peraltro vera: trattandosi di una cattedrale del popolo, è stata costruita dal popolo, soprattutto dai bastaixos, gli scaricatori che, quando non avevano nulla da scaricare al porto, si caricavano sulla schiena i grossi massi da portare al cantiere. Quello che trasmette è la profonda dedizione di queste persone al loro tempio, alla loro Madonna – la Madonna del mare con la barca ai piedi – e la forza fisica necessaria a questa costruzione: la scena in cui viene issata la prima chiave di volta ne è un esempio. Sono sempre stata affascinata dalla capacità in passato di costruire monumenti maestosi con la sola forza delle braccia, e per questo la storia di questa cattedrale mi ha affascinato molto, tanto da andarne poi a cercare fotografie e video.
In definitiva La cattedrale del mare è un romanzo interessante e coinvolgente, e sta in questo il suo maggior pregio. Come ripeto, una maggiore caratterizzazione dei personaggi e una trama un po’ più originale forse avrebbero giovato al libro, che ora come ora ruota intorno all’importanza di questo tempio nella vita della Barcellona medievale. Non ho abbastanza conoscenze per esprimermi sull’ambientazione storica, anche se comunque mi è sembrata abbastanza’mirata’, nel senso che l’autore riferiva solo quei dettagli necessari alla sua storia, senza poi scendere in altri particolari. Lascio a chi è più esperto di me il giudizio su questo aspetto del romanzo. Ma io l’ho trovato comunque abbastanza avvincente e interessante da rappresentare una buona lettura di svago, che può andare benissimo per i pomeriggi di vacanza. I più attenti ai particolari storici e alla caratterizzazione psicologica, però, potrebbero rimanerne delusi.
Giudizi
Trama:Rating:
Personaggi:Rating:
Stile:Rating:
Generale:Overall Rating:
Info utili
Titolo e autore originale: La catedral del mar, Ildefonso Falcones Titolo e traduttore italiano: La cattedrale del mare, Roberta Bovaia Collana, editore e anno: I Grandi della Tea, TEA, 2009 ISBN o ISSN: 9788830424296 Prezzo (in media): € 13,00
Acquista ora
Acquista su Amazon
Link di approfondimento
- La pagina dedicata a La cattedrale del mare sulla Wikipedia italiana
- La pagina dedicata a La cattedrale del mare sulla Wikipedia inglese
- La pagina dedicata a La cattedrale del mare sulla Wikipedia spagnola
Ho comprato questo libro proprio perchè apprezzo la narrativa storica ma senza ricercarne di essa quell’approfondimento scolastico e sono rimasta sorpresa dall’esplosione immaginaria che invece il romanzo ha saputo scaturire in me. Trovo avvincente come lo scrittore riesca a proiettare il lettore all’interno di un ambiente sconosciuto rendendolo parte estremamente attiva (con nulla da invidiare ad un mezzo di comunicazione efficace quali sono per esempio le immagini video).Le parole entrano in simbiosi tra di loro per trasformarsi in immagini visive nella mente del lettore così da proiettarlo in quell’ambiente storico come personaggio vivo, che piange, si commuove, sente, ascolta, sorride, soffre. La superficialità caratteriale di tutti i personaggi effettivamente la si coglie ma avvantaggia la scorrevolezza della lettura che diviene così incalzante, accattivante, quasi morbosa. Ma in alcuni passaggi lo scrittore riesce anche a scendere in particolari interessanti, come quando il servo musulmano insegna l’arte del banchiere ad un Arnau completamente ignorante della materia, quando l’ebreo Haisdi spiega come mai sono da sempre perseguitati e condannati all’esilio. Questo romanzo assolve alla sua funzione in maniera egregia regalando la magia dell’immersione quasi totale in un altro mondo.
Semplice si, ma “bello”.
Mi permetto di dire due parole. Nei romanzi storici la descrizione del periodo di riferimento è importante, anche se il libro si prefigura, come in questo caso, di semplice intrattenimento. Infatti i lettori desumono comunque delle informazioni dai contesti, dalle atmosfere, da tutto ciò, insomma, che nel romanzo è dato per certo. A ciò si aggiunga che pochissimi poi controllano queste informazioni in saggi o simili. Quindi, in definitiva, un libro come questo, zeppo di strafalcioni e pregiudizi storiografici contribuisce a diffondere una idea di medioevo del tutto falsa, distorta, scorretta anche dal solo punto di vista metodologico. Non mi dilungo troppo per lo spazio che un commento mi concede; tuttavia vi rimando ad un mio piccolo scritto in proposito, per chi fosse interessato.
https://lucreziocsenalio.wordpress.com/2016/07/12/poche-parole-intorno-a-la-cattedrale-del-mare/