Il rumore di un lavandino che perde, una piccola crepa sul parabrezza, un sasso che rotola sulla neve, un cielo plumbeo che minaccia tempesta.
Questa è la storia di Fat Bev, di Dottie, di Avery Clarke, del Professor Robertson, della piccola Debbie Key Dorne e di una torrida estate a Shirley Falls.
Questa è la storia di Amy e Isabelle.
La storia, come tutte le grandi storie, è così semplice che quasi non c’è e il romanzo è tutto incentrato su due donne e sul loro universo. Due donne che, madre e figlia, sono più simili di quello che vorrebbero ammettere, l’una più adulta l’altra meno morta di quello che credono. E’ la storia delle piccole rivoluzioni, dei momenti che ti cambiano la vita, di come si vive dopo quei momenti, di come le cose siano gocce nel mare e delle onde che queste gocce generano. E’ la storia di un rapporto tra una madre e una figlia che è anche il rapporto tra tue donne e tra due persone, dei loro silenzi, del loro non capirsi, non parlarsi, in qualche modo, del loro non potersi parlare. E’ la storia della rivoluzione che serve perché una bambina diventi donna in potenza e perché sua madre la accetti come tale.
Elizabeth Strout ci racconta, con uno stile delicato e avvolgente due vite comuni, ma lo fa con un calore e una capacità di scrivere tali che proprio la normalità di quello che avviene, diventa in qualche modo, eccezionale. Questo è un libro nel quale immedesimarsi, al quale affezionarsi, da leggere con calma, con attenzione, per gustarsi il lento ma inesorabile scorrere del tempo, i piccoli mutamenti nelle protagoniste e i loro effetti sul loro mondo, un libro che galleggia in una zona delicata, tra la realtà e la poesia.
Amy e Isabelle è un libro in grado di sorprendere e incapace di deludere. Cosa chiedere di più?
Info utili Titolo e autore originale: Amy and Isabelle, Elizabeth Strout
Titolo e traduttore italiano: Amy e Isabelle, Martina Testa
Collana, editore e anno: Le strade, Fazi editore, 2000
ISBN o ISSN: 9788881121311
1 thought on “Recensione: Amy e Isabelle, di Elizabeth Strout”
Mi piace la provincia! Sembra un paradosso, ma e’ proprio cosi’ ! L’ambiente avvolge i personaggi, ognuno fa riferimento agli altri nei microcosmi che sono la scuola, l’ ufficio, la casa! Per me ,che vivo in una metropoli anche parecchio difficile da reggere, la dimensione del piccolo centro mi rassicura.La vita delle due donne, nella piccola casa dove si ascolta anche il respiro dell’altra non e’ facile la figlia sta crescendo, matura , in maniera piuttosto rapida e traumatica.
Mi piace la provincia! Sembra un paradosso, ma e’ proprio cosi’ ! L’ambiente avvolge i personaggi, ognuno fa riferimento agli altri nei microcosmi che sono la scuola, l’ ufficio, la casa! Per me ,che vivo in una metropoli anche parecchio difficile da reggere, la dimensione del piccolo centro mi rassicura.La vita delle due donne, nella piccola casa dove si ascolta anche il respiro dell’altra non e’ facile la figlia sta crescendo, matura , in maniera piuttosto rapida e traumatica.