La prefazione del libro una novella per il suo narrare di vari episodi in poche pagine, ma, siache lo vogliate considerare una novella, un racconto o un romanzo breve, la protagonista di questo breve libro è l’amicizia tra due ragazzi in tempo di guerra e di leggi razziali. La trama potete immaginarla: un ragazzo ebreo timidissimo e un ragazzo dell’aristocrazia tedesca che cominciano una forte amicizia, basata sul comune amore per Holderlin, i reperti archeologici e il bisogno di affetto. Un’amicizia che tende a diventare Amicizia, a raggiungere l’ideale, il "bisogno di fedeltà, abnegazia", il desiderio di "dare la vita". Eppure, come in tutte le amicizia si insinua lo spettro dell’origine, della nascita e la figura di Hitler che cresce d’importanza e da "stupido uomo" diventa una figura conquistatrice e carismatica,
I critici hanno salutato con calore questo racconto e sono stati pronunciati molti giudizi positivi. Ciò che più affascina, a mio parere, è il difficile districarsi tra fantasia e realtà e il on sapere se i personaggi del libro sono frutto della finzione letteraria o sono esistiti davvero -cosa di cui difficilmente si dubita. Ciò che realmente emerge da questo libro è la rigida divisione in classi che il nazismo imponeva e la rottura degli idilli, perchè i due ragazzi protagonisti non sono eroi che continuano a tessere la loro amicizia tra le bombe e le derisioni delel svastiche, ma semplici ragazzi che reagiscono come la realtà impone loro, con durezza e risentimento e una rabbia mai sopiti.
Non mi unisco però al giudizio entusiastico perchè i toni con cui viene descritta la loro amicizia mi sembrano un po’ forzati, esagerati, al limite dell’amore tra amanti e del melenso.
Concludendo, è un racconto che consiglio perchè vi si possono ricavare delle belle frasi sull’adolescenza…e poi, ci vuole un’oretta per leggerlo, la possiamo perdere tutti, no?