Se il titolo del primo volume della Millennium Trilogy – Uomini che odiano le donne – stabiliva d’impatto la questione al cuore del romanzo, il titolo del secondo ne dichiara inequivocabilmente la protagonista. Lisbeth Salander, già cruciale nella prima avventura, nella Ragazza che giocava con il fuoco diventa davvero il perno intorno al quale ogni cosa si muove.
L’avevamo lasciata a Stoccolma: la ritroviamo, inedita, sotto il sole di un’isola del Centro America. È un inizio ancor più lento del precedente, e all’apparenza ancora maggiormente scollegato dalla trama principale: sarà solo col rientro di Lisbeth in Svezia, parallelo al quale si muove una nuova inchiesta del mensile Millennium di Mikael Blomkvist, che l’azione avrà davvero inizio.
La questione che la vede coinvolta la riguarda molto da vicino ed avrà sviluppi e rivelazioni controversi—si sommano, alla tematica già nota degli “uomini che odiano le donneâ€, l’intervento dello stato (sotto forma di servizi segreti e sociali) e quello dei mezzi di (dis)informazione. Il romanzo si discosta nella forma dal precedente: Uomini che odiano le donne era, in nuce, un delitto della camera chiusa: La ragazza che giocava con il fuoco ha un respiro molto più ampio e unisce, ad affari di (in)giustizia privata, anche intrighi più organicamente di carattere internazionale. Abbandonata ogni parvenza di giallo classico, questo libro vira più decisamente verso il thriller e spezzetta l’indagine – che è confusa e molto estesa – fra differenti soggetti che si muovono su piani diversi e ciascuno con differenti risorse a disposizione. Seguirne il filo logico si fa difficile per il lettore: c’è davvero molta carne al fuoco e tanti dettagli paiono non quadrare.
La sovrabbondanza di materiale è un difetto di questo libro (che peraltro condivide col primo, e probabilmente per le stesse motivazioni: scomparsa prematura di Larsson e conseguente editing di terzi ridotto all’osso). Bisogna altresì ammettere che la natura frammentaria della narrazione si presta ad accogliere la mole di informazioni servite e, sebbene molto avrebbe potuto (e dovuto) esser meglio sintetizzato, resta una cifra dell’autore l’abitudine di buttare immediatamente i suoi ingredienti nel calderone, per poi estrarli cotti con lentezza uno alla volta—e spesso senza nemmeno estrarli tutti. Di fatto, gli avvenimenti del primo centinaio di pagine non troveranno riscontro nelle successive seicentocinquanta: è lo stesso schema già sperimentato nel primo volume, le cui fila sciolte hanno poi trovato intreccio e sviluppo nel successivo.
La ragazza che giocava con il fuoco è un romanzo crudo, violento e che, di nuovo, arriva a sfidare la sospensione dell’incredulità . I personaggi si moltiplicano, aumentano di varietà (talvolta in modo eccessivo) e compare il supercattivo. Il tutto è esposto nel solito modo fluido, ancorché ridondante: molte pagine passano senza accorgersi dell’orologio, e quale forma d’intrattenimento è senz’altro un buon romanzo. Certo, non bisogna esser deboli di cuore poiché sangue, torture e immagini forti di vario genere non vengono risparmiati.
La chicca: un incontro di boxe che per protagonisti è Rocky IV e per sentimenti un Rocky a scelta.
Giudizi
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Info utili
Titolo e autore originale: Flickan som lekte med elden, Stieg Larsson Titolo e traduttore italiano: La ragazza che giocava con il fuoco, Carmen Giorgetti Cima Collana, editore e anno: Farfalle, Marsilio, 2008 ISBN o ISSN: 9788831794985 Prezzo (in media): € 21,50
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Film
La ragazza che giocava con il fuoco (2009)
Millennium (TV Miniseries) (2010)
The Girl Who Played with Fire (in produzione, uscita prevista per il 2012)
Link di approfondimento
La pagina dedicata a La ragazza che giocava con il fuoco sulla Wikipedia italiana e inglese
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