Nel presentare questo libro la Marsilio ha paragonato Francesco Dimitri a Neil Gaiman.
Concordo? In parte.
C’è da dire che Francesco Dimitri non tenta di imitare Gaiman ma sicuramente i due autori, per quanto con le loro diversità , hanno qualcosa in comune: l’uso dell’ambiente urbano osservato con una lente fantastica e la simpatia per personaggi emarginati. Con Dimitri, anzi, è palese l’attenzione per i giovani: raramente sono riuscita a trovare un autore che descrivesse un adolescente in modo credibile. Per chi è italiano (e soprattutto per un giovane italiano) sarà ancora più evidente quanto i protagonisti adolescenti del libro assomiglino ai loro coetanei e a loro stessi. O almeno, ad una parte: l’autore sembra provare empatia sopratutto per i meno abbienti, per i fantasiosi e per i sognatori. Sì, tu lettore di fantasy e tu giocatore di ruolo sei incluso.
Pan è una sorta di riscrittura del Peter Pan di James Barrie, dando un colpo di spugna totale alla versione “buonista” che Disney ha imposto all’immaginario collettivo negli ultimi anni. Infatti, è anche un recupero del mito di Pan – nel libro il dio greco ritorna nella città di Roma dopo un secolo di prigionia – e di certo non è la figura rassicurante e simpatica che crediamo: incita alla follia, al disordine, alla gozzoviglia sfrenata e alla orgie, alla mancanza di ordine e di regole. In termini moderni è un anarchico. Ma è anche il portatore del meraviglioso (come rottura appunto delle regole). E devo stare a ripetere che il sogno e l’immaginazione sono profondamente rivoluzionari e legati ai nostri impulsi più primitivi? Non credo. Tanto ci ha già pensato Sigmund Freud.
Coinvolti nel ritorno del dio Pan, che sceglie come luogo di azione la Roma dei giorni nostri, sono i tre fratelli Cavaterra, ognuno particolare a modo suo, e una pletora di vari personaggi, reali o immaginari, senza scordare l’avversario di sempre: Capitan Uncino. Che ha un suo significato particolare e preciso nella storia: è un grigio, non un nero. Chi legge (o ha letto, o leggerà ) capisce.
Sicuramente il romanzo sembra affascinante, nuovo e originale presentato così. Ha dalla sua una trama solida, con dei colpi di scena ben piazzati e con un buon ritmo che non lascia il lettore ad annoiarsi su tempi morti. L’unico buco narrativo di rilievo riguarda solo l’Uomo in Frack: sì, ok, quello della canzone di Modugno, ma…? Non si poteva proprio dire altro? E vorrei anche scordarmi l’epilogo: provo una piccola insofferenza verso queste appendici dei libri, un modo di consolare il lettore mostrandogli che dopo tutto quel gran patire ogni cosa è al suo posto e i guai sono conclusi e tutti sono felici e contenti.
I personaggi: sono piacevoli. Sia che siano umani che esseri soprannaturali, primari e comprimari, sono narrati in modo interessante. Dimitri usa benissimo satiri e fate: Temidoro, uno dei satiri, è anzi il personaggio più interessante della storia. A dire il vero è persino più vivace e accattivante di Pan il che mi ha lasciato un attimo perplessa, perché dal dio degli stravizi mi aspettavo qualcosa di più… estremo. E’ troppo calmo ed enigmatico, a dispetto della sua fama di agitatore di folle.
Ottimo libro, dunque, ma… c’è anche il difetto.
Un grosso, grosso difetto.
Nel libro c’è troppo Francesco Dimitri. Mi spiego: l’autore espone troppo di se stesso nel romanzo, dai suoi gusti alle sue idee di ciò che è giusto e sbagliato, come se i personaggi non fossero altro che portatori delle opinioni di Francesco Dimitri e non delle proprie opinioni. E’ fisiologico pensare che nello scritto vi sia qualcosa di chi scrive, ma è irritante che un libro sia lo specchio perfetto del proprio autore. Probabilmente l’autore deve ancora imparare a nascondersi al lettore, perché era leggermente irritante dover leggere delle sue opinioni su questo o quell’argomento, al di là di quanto siano condivisibili o meno: di sicuro io condivido la preoccupazione dell’autore per l’appiattimento dell’immaginazione nell’era postmoderna, ciò non toglie che se avessi voluto conoscere le sue opinioni su questo argomento mi sarei letta un suo saggio!
Guarderò con molto aspettativa il prossimo romanzo di Dimitri: se riesce a confermare la qualità di Pan, abbiamo di fronte un buon autore italiano di una fantasy matura e che dialoga alla pari con le ultime tendenze in campo fantastico della scena anglofona.
Giudizi
Trama:Rating:
Personaggi:Rating:
Stile:Rating:
Generale:Overall Rating:
Info utili
Titolo e autore originale: Pan, di Francesco Dimitri
Collana, editore e anno: Marsilio Editori, 2008
ISBN o ISSN: 9788831795005
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