Sotto a Londra, sotto al mondo, esistono cunicoli infiniti e mondi inesplorati. Mondi in cui precipitano le persone che cadono nelle fenditure, e che attraversano le bolle di tempo residue, e che vengono dimenticate da chi vive nel mondo sopra.
Richard Mayhew è un normalissimo ragazzo che trova lavoro a Londra, si trasferisce, trova nuovi amici, una fidanzata che lo trascina nei musei e nei centri commerciali rendendogli i piedi doloranti e i fine settimana noiosi. Una vita tranquilla, serena, senza scossoni, fino a che una sera, all’improvviso, una ragazza sbuca sul marciapiede e lui decide di aiutarla. E’ Lady Porta, figlia maggiore di Lord Portico. Un personaggio che ha un ideale poco condiviso: unire tutte le baronie di Londra Sotto. Da allora la vita di Richard cambierà e succederanno cose sempre più strane, sempre più incredibili, e sempre più affascinanti. In Richard rimarrà sempre la voglia di tornare a casa, alla sua vita normale, senza Parla-coi-ratti e senza tutte le stranezze che deve affrontare nel lungo viaggio che percorre al fianco di Porta, della sua guardia del corpo e del magnifico Marchese de Carabas, come qualcuno che non ha alternative se non seguire chi ne sa più di lui.
Veniamo a conoscenza, quindi, di un mondo fantastico che si snoda nelle viscere di Londra (e da accenni successivi della guardia del corpo di Lady Porta, anche in quelle delle altre città). Si tratta di un mondo in cui tutto quello che noi conosciamo, come lo spazio vuoto alla banchina nella metropolitana, assume un nuovo significato, magico, pericoloso, affascinante: geniale. Il mondo sotto a Londra è immenso, è infinito, è uno specchio della Londra Sopra in cui tutto si capovolge: e così il Knight’s Bridge diventa il Night Bridge, il ponte della notte su cui è necessario pagare un pedaggio strano, e Blackfriars diventano i Frati Neri, custodi di un oggetto al centro della ricerca di Lady Porta e della sua compagnia. Compagnia eterogenea, divertente, stramba e affascinante nella sua stranezza, nella sua saggezza, nella sua conoscenza di Londa Sopra e soprattutto di Londra Sotto, nei suoi pericoli, nei suoi trucchi, nei suoi luoghi.
Richard è un eroe che a tratti fa morire dal ridere. Citare un solo passo del libro significa far torto a tutti gli altri perchè ci sarebbe da citare ogni sillaba, ma come si fa a non scoppiare a ridere quando Gaiman scrive: Richard si sentiva stranamente orgoglioso. Aveva dimostrato il proprio valore nella Prova. Era Uno di Loro. Sarebbe Andato e avrebbe Portato del Cibo. Gonfiò il petto. Come si può resistere a questa combriccola che non si lascia mai vincere, che non si arrende, che affronta tutto con l’istinto di chi vive da anni, da decenni, da secoli a Londra Sotto, che è caduta nelle fenditure e ha trovato un mondo impossibile eppure reale?
Sotto a Londra, sotto al mondo, esistono cunicoli infiniti e mondi inesplorati. Mondi in cui precipitano le persone che cadono nelle fenditure, e che attraversano le bolle di tempo residue, e che vengono dimenticate da chi vive nel mondo sopra: e leggere Nessun dove è intraprendere un viaggio in questi mondi magici e meravigliosi che dispiace lasciare, e di cui si vorrebbe sapere di più perchè i posti toccati, che hanno la loro corrispondenza in Londra Sopra, nella Londra che magari abbiamo visitato d’estate, questi posti reinterpretati alla luce di un fantasy estremamente originale, ironico e divertente, be’…questi posti alla fine ti mancano. Alla fine chiudi il libro con una po’ di nostalgia, perchè un’altra battuta del Marchese de Carabas ti piacerebbe sentirla, o una barzelletta del vecchio Old Bailey raccontata sui tetti della città ti piacerebbe ascoltarla.
Alla fine chiudi il libro, con un gran sorriso, con la certezza che Londra Sotto ti è rimasta dentro e che abitarci, alla fin fine, non deve essere tanto male.