Dopo una serie di avventure-a volte anche un po’ deludenti, bisogna ammetterlo- del commissario Montalbano, Andrea Camilleri ritorna sul filone fiabesco, sulla scia del Re di Girgenti. Stavolta si tratta però di un “cunto”, una storia sulle sirene che nella fantasia omerica abitavano il mare siciliano.
Chi sono le sirene? Esseri dalla cosa di pesce e il petto di donna, con una voce melodiosa, così dice la tradizione. E se invece le sirene abitassero tra noi? Creature belissime che soffiano entro una conchiglia cantando canzoni senza parole che solo chi le ama può sentire, creaure al di là del tempo e della morte, che possono vivere in eterno nel loro mare, e molto a lungo sulla terra, creature fragili che bramano l’acqua in cui sono nate.
Un avvertimento: cercherò di evitare troppi spoiler, ma purtroppo qualcuno è inevitabile.
Maruzza è una di loro, una ragazza bellissima che vive a Vigà ta con la catananna (bisnonna) Minica, una vecchietta di 100 anni dalla “voce di picciotteddra”. Maruzza entra inaspettatamente nella vita di Gnazio, che dopo 45 anni è tornato dall’America, il tipico esempio del self-made man che però non può sottrarsi al proprio destino di contadino per cui è nato (proprio come Maruzza non può sottrarsi al desiderio del mare. Gnazio vuole comprare terra, ma trova solo un podee per tre lati circondato dal mare, lui che il mare non può proprio vederlo. Tuttavia, la sua abilità , che viene lungamente descritta, consente alla terra di rifiorire. Egli deve però trovare moglie e, per mezzo della gnà Pina, una sensale, scopre Maruzza che, insieme alla catananna, è alal ricerca di un anti-Ulisse, un uomo capace di contrastare il oro amore viscerale per il mare, un uomo che non possa ingannarle.
Il matrimonio di Maruzza e gnazio introduce nel romanzo l’elemento magico, fatato, ma anche il volto crudele delle sirene (a tal proposito solo l’ultimo spoiler, Aulissi in siciliano sta per Ulisse).
La loro vita, basata sulla tranquillità , diventa sempre più una vita di terra, una vita “normale” o “siciliana” se preferite, simboleggiata dall’espansione della casa, cui si aggiungono sempre nuovi piani e ale. una casa che cresce in armonia, simboleggiata dalla bellezza esteriore che colpisce un fotografo.
Mentre Maruzza si avvicina alla terra, sua figlai Resina si avvicina al mare, fino all’epilogo nel 1943.
Camilleri ha voluto attingere per questo romanzo alla tradizione favolistica della nostra isola e, sebbene non rientri prettamente nei canoni della fiaba (presenza di un antagonista, di aiutanti ecc), leggendo questo libro avrete l’impressione di essere bambini, sotto le coperte, mentre la nonna racconta la storia delal buonanotte, una storia particolarmente fatata e poetica. Una storia popolare, come dimostra il massicco impiego del dialetto. Una storia in cui cielo e mare finalmente si fondono. Una storia in cui l’apparenza cela un mondo nascosto, ancora più profondo di Atlantide.
Giudizi
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Info utili
Titolo e autore originale: Maruzza Musumeci, Andrea Camilleri
Collana, editore e anno: La memoria, Sellerio Editore Palermo, 2007
ISBN o ISSN: 9788838922480
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