Hyperversum è il romanzo di esordio di Cecilia Randall, che è italianissima a dispetto del cognome all’inglese. Particolare curioso come curiosa è la scelta di avere protagonisti americani anche se la vicenda è ambientata nell’Europa medioevale.
Il viaggio nel tempo è uno degli espedienti narrativi più abusati, eppure è diventato persino interessante nel libro. C’è infatti questo gruppo di ragazzi che partecipa ad un gioco di ruolo virtuale, dove l’ambientazione è decisa a priori dai giocatori stessi, e il meccanismo di gioco consente il massimo realismo. Un videogioco futuristico ma neppure di tanto. Guarda caso i giocatori si ritrovano, mentre partecipano ad una partita, nel bel mezzo della Francia medioevale dove era ambientata la loro sessione. Trovo molto ironico che l’autrice abbia dato ai suoi personaggi un’avventura reale invece di una virtuale; senza contare che nella realtà del passato le cose non andranno bene per loro. Spaesati e terrorizzati, incapperanno in guai nella primissima parte del libro. Decisamente è più comodo giocare a fare i cavalieri medioevali piuttosto che esserlo davvero.
Teniamo presente che il viaggio del tempo è l’unico particolare fantastico del libro. Il resto è un’avventura di ambientazione storica. E teniamo anche presente che le prime pagine sono anche le più convincenti del libro: infatti i guai capitati all’inizio ai ragazzi saranno ricompensati da una fortuna fin troppo sfacciata in futuro. Non che mancheranno occasioni in cui rischieranno la vita, tra guerre, intrighi e imboscate (del resto l’ambientazione scelta riguardava un periodo in cui era vivo il conflitto tra Francia e Inghilterra), tuttavia i ragazzi saranno troppo facilmente accettati dagli autoctoni, tanto che avranno le spalle ben coperte da potenti signori feudali . Stesso discorso si potrebbe fare anche dire delle loro capacità in combattimento: benché siano appassionati di armi antiche e provengano da una famiglia di militari dove sembra che tenersi in forma conti molto, vediamo Daniel riuscire nell’impresa di centrare una freccia con un’altra freccia, qualcosa che anche Marco Gagliazzo troverebbe difficile da replicare, oppure abbiamo un Ian che riesce a vincere brillantemente una giostra contro un cavaliere ben più esperto di lui.
Intendiamoci, questo libro è tremendamente teen nel modo di gestire i personaggi e le situazioni. Sembra proprio come certi telefilm o film storici dove è tanto figo fare quella mossa di combattimento, magari anche anacronistica, o far vincere il protagonista perché ha tanta forza di volontà ed è nel giusto.
E passiamo ai personaggi. Solo Ian ha avuto un vero approfondimento, gli altri amici fanno da coro per le sue avventure giusto con l’eccezione di Daniel che in qualità di spalla ha qualche pagina in più. Una buona eccezione poteva essere Isabeau, ma dopo un ingresso molto incisivo si è limitata ad essere una bella figurina il cui scopo nella storia era sospirare, far sospirare il protagonista ed essere sempre perfetta. Gli antagonisti sono ovviamente spregevoli e ovviamente sono inglesi. C’è poco altro da aggiungere. Il finale non lo rivelerò, vi basti sapere che fino ad un certo punto incontrava la mia approvazione per il modo con cui spiegava ragionevolmente la questione del viaggio nel tempo ma soprattutto perché ribaltava le carte in tavole. Però non andava di certo bene. Già mi immagino i lettori (lettrici?) innamorate di una certa coppia inveire contro la crudele autrice; per questo e perché doveva esserci una scusa al secondo libro la Randall ha pensato bene di tirare in ballo il Destino con la D maiuscola.
Che peccato!
Anche perché Cecilia Randall non scrive male, si è pure documentata per creare l’ambientazione, per quanto sulla questione dell’igiene personale nel quattordicesimo secolo avrei dei dubbi da avanzare, e riesce a gestire bene la trama creando non poca aspettativa nel lettore, ma non riesce ad andare più in là di un divertissement che potrà piacere o non piacere, a seconda se vi piacciono le trovate molto teen e molto fighe (e sì, c’è pure l’amore immenso che travalica i confini del tempo).
Come nella migliore tradizione del fantasy, questo libro è solo il primo di una trilogia ma almeno si riesce a leggere e ad apprezzare senza dover aspettare il romanzo successivo.
Giudizi
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Info utili
Titolo e autore originale: Hypeversum, di Cecilia Randall
Collana, editore e anno: Giunti Editore, 2006
ISBN o ISSN: 9788809052871
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