Confesso di essermi accostata alla lettura di questo romanzo più per sfida che per interesse vero e proprio, in quanto piuttosto lontano dai miei gusti letterari. Ero soprattutto incuriosita dalla possibilità di verificare di persona quello che viene spesso definito “capolavoro”, e che vanta in tutto il mondo milioni di appassionati lettori. Il primo capitolo della lunga saga di J.K. Rowling ci introduce nel mondo di Harry, protagonista indiscusso, un undicenne che non si discosta molto dalla figura classica dell’orfano, bistrattato da parenti che lo vedono più come un peso che come un membro della famiglia. La prima metà del romanzo è dedicata alla scoperta della sua vera natura di mago, i preparativi per poter finalmente entrare nella famosissima scuola di magia di Hogwarts, l’introduzione dei personaggi principali, che poi avranno una parte nelle avventure del protagonista. La vicenda vera e propria, ovvero quella della pietra filosofale del titolo, occupa una parte non consistente del libro, che preferisce dilungarsi sulle scoperte e rivelazioni che porteranno Harry a prendere piena coscienza del suo ruolo e delle sue origini di mago. Fin qui la trama, lineare e semplice da seguire, che in un crescendo di indizi e qualche colpo di scena (anche se non proprio spettacolare), porta, ovviamente, alla soluzione del mistero. I personaggi seguono abbastanza fedelmente stereotipi già collaudati: il protagonista onesto e risoluto, l’amico imbranato, la ragazza studiosa che ama i libri, la professoressa severa ma dal cuore d’oro, il professore dall’aspetto tetro e malvagio, l’antagonista crudele accompagnato dai suoi scagnozzi un po’ tonti. Questo non contribuisce molto all’originalità di una trama già non eccelsa. Dal punto di vista stilistico, la Rowling utilizza un linguaggio non troppo articolato, piuttosto semplice e schietto, ma proprio per questo risulta fresco e mai pesante. Una cosa che ho apprezzato è l’uso dei nomi, e qui una nota va anche alla traduzione italiana, che è spesso riuscita a rendere in modo fedele all’originale nomi che nascondono richiami e rimandi a caratteristiche proprie di coloro che li portano; questo contribuisce a identificare molto facilmente i personaggi stessi, spesso ancora prima di vederli in azione. Altro lato positivo, a mio parere, è l’ambientazione: l’intera vicenda non si svolge in un mondo magico e distante, ma in una realtà parallela ed intrinsecamente unita alla nostra. Così, possiamo trovare un pub tipicamente londinese il cui muro posteriore nasconde l’entrata per la via del commercio dei maghi, o la stazione di Londra da cui, attraverso la barriera della banchina, si può accedere alla stazione per Hogwarts. E’ proprio questa “vicinanza”, a rendere divertente la lettura di questo romanzo, che permette di sorvolare sulla trama non proprio brillante: il fatto che Harry e tutti gli altri personaggi si muovano in una zona non inaccessibile, ma assolutamente verosimile per la fantasia del lettore. Questo, unito alla focalizzazione della trama non sulla storia vera e propria, ma sulla graduale scoperta da parte di Harry del suo mondo e di problemi non dissimili da quelli reali, e alla buona caratterizzazione dell’età pre-adolescenziale in cui si trovano i protagonisti della vicenda, rende il romanzo una lettura tutto sommato piacevole. Certo, è un libro secondo me ben lontano da quel capolavoro a cui molti gridano, in fondo lo stile e la storia non rappresentano niente di eccezionale, ma grazie alla propria freschezza (e alla relativa brevità che non appesantisce) riesce a coinvolgere e a lasciare un ricordo piacevole, se non altro facendo passare qualche ora di puro intrattenimento.
Giudizi
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Personaggi:Rating:
Stile:Rating:
Generale:Overall Rating:
Info utili
Titolo e autore originale: Harry Potter and the Philosopher's Stone, J.K. Rowling
Titolo e traduttore italiano: Harry Potter e la pietra filosofale, Marina Astrologo
Collana, editore e anno: Salani 2005
ISBN o ISSN: 8884516102
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Film
Harry Potter e la pietra filosofale, 2001
Link di approfondimento
Pagina dell’autore sulla Wikipedia italiana e inglese
Pagina del libro su Wikipedia italiana e inglese
The Leaky Cauldron
The Harry Potter Lexicon
Sito ufficiale dell’autore
La mappa letteraria di J. K. Rowling su Gnod
Questa è probabilmente la prima recensione che leggo dove la traduzione non venga messa alla gogna. 🙂 Da fan, ho familiarità con il vocabolario originale della Rowling, perciò oramai mi è inevitabile, ogni volta, confrontare la versione italiana con l’inglese: e mi ritrovo spesso a pensare “uff, l’originale era meglio”. D’altra parte però mi rendo conto delle motivazioni che reggono alcune scelte (che peraltro da un punto di vista teorico mi sento pure di condividere). In definitiva, trovo anche io che sia stato fatto un buon lavoro, anche solo per il fatto di averci dato un “Silente” piuttosto che un ben più strambo (e, lasciato a se stesso, probabilmente incompreso) “Dumbledore”,