Quando Mark muore per una malattia che si porta avanti dalla nascita, il genitori lo fanno clonare.
Il nuovo Mark "eredita" la vita del Mark originale, ma dove e come i due Mark sono differenti?
Phil ha 14 anni ed è il migliore amico di Mark e non ha dubbi: questo non è lo stesso Mark che era suo amico.
La mamma di Mark non ha dubbi: questo è il suo Mark e nessun altro.
Essenzialmente non succede molto altro, mentre tutti cercano di capire, ognuno a modo suo, dove stia la verità.
Mark 2.0 è un libro strano. Strano perché, contrariamente ai libri di quasi tutti gli scrittori esordienti, cresce e non cala.
Quando inizi la lettura di Mark 2.0, l’impressione non è ottima, forse per questi quattordicenni che parlano e, soprattutto, pensano, come adulti, e quindi passi gran parte del tempo della lettura ad aspettarti lo scivolone finale, l’errore che ti farà odiare questo libro e rimpiangere la dozzina di euro che costa.
Questo momento non arriva. Mark 2.0 è un libro che ha dei difetti, e quale non ne ha, ma che li compensa con i suoi pregi.
Mark 2.0 parla dell’essere umano e di come questo essere umani venga percepito da chi ci è attorno. Non contiene storie d’amore o colpi di scena. Non contiene, a tratti, neanche una storia. Ciononostante è un piccolo grande libro, un libro che parla di uomini parlando di cloni, che parla di sofferenza parlando di pollo e peperoni, che parla di noi parlando di bambini.
Da leggere e da far leggere con piacere.
In questo periodo purtroppo non reisco a leggere molto…
Modificato il post per inserire il link ad anobii come richiesto 🙂 Se non sai come fare, chiedi pure!
Ho anche corretto il titolo^^
Ho notato oggi che c’era da mettre il link e mi sono appuntato mentalmente di fare la correzione….
Grazie della solerzia e della pazienza.
Dalla prossima recensione provvederò.