C’è poco da dire su questo libro che non possa fare il titolo: il diario del Che in Bolivia.
Di quest si tratta: le pagine del diario di uno dei rivoluzionari più famosi della storia, la storia di una guerriglia che non riuscì mai nel suo intento, che logorò gli uomini e portò il Che alla morte. Al di là dell’ideologia politica del suo autore, merita di essere letto anche da chi ha convinzioni diverse per il suo valore storico di testimonianza di un determinato periodo. Dalle pagine di questo diario, però, non emergono soltanto i trucchi della guerriglia, il numero di morti e feriti o le battaglie cui parteciparono il Che e i suoi compagni, ma viene messo in luce anche il lato umano dell’autore, i suoi tentativi di riconciliazione tra compagni litiganti, le discussioni per cercare di animare i combattenti, la convinzione che lo studio sia alla base delle guerriglia e della lotta per la liberazione, le sue sofferenze negli ultimi mesi. La scarsa lunghezza degli appunti quotidiani non ne pregiudica certo il valore e avolte si pososno apprezzare anche piccole battute ironiche.
Un libro di questo genere ha anche dei lati negativi, primo fra tutti la noiosità di alcuni passaggi e ladiffiocltà iniziale a familiarizzare con i nomi dei combattenti, ma rimane sostanzialmente una lettura interessante.
Qualche piccola nota sull’edizione: è da apprezzare il glossario finale che spiega alcuni termini e gli approfondimenti sui combattenti, ma sarebbe interessante controllare anche le altre edizioni in circolazione per vedere se in qualcuna esiste una cartina più dettagliata.
jinga