Premessa n° 1: io adoro Jane Austen. E’ secondo me meravigliosa nella sua capacità di ricreare un’epoca attraverso le sue pagine. Ed è meravigliosa nello scandagliare l’animo umano mentre passa attraverso il cambiamento. E Orgoglio e Pregiudizio è il suo capolavoro.
Premessa n°2: ho visto questo film solo recentemente perchè sto cercando di fare una tesi su un romanzo e il film che ne è stato tratto. E anche perchè ho visto tutti gli altri ispirati alla Austen e mi sembravano ben fatti, e a vedere quelli non vedevo l’ora che uscisse quello su Orgoglio e Pregiudizio.
Fatte queste premesse, passo alle mie considerazioni.
Vi dico subito che, per quanto mi riguarda, si tratta del romanzo meglio riuscito della Austen. In questa storia raggiunge una completezza e una complessità che lasciano a bocca aperta. Il cambiamento dei personaggi -il loro venirsi incontro, “incontrarsi nel mezzo” come lo chiamo io, è così profondo che ti sembra di vederlo davanti agli occhi, quando leggi. Vedi Elizabeth e Darcy e capisci che alla fine saranno insieme, ma hai come l’impressione che il cammino sarà lungo, lunghissimo. Il passaggio dall’iniziale disapprovazione all’astio alla gratidudine e infine all’amore è così naturale che ti dici che non poteva andare altrimenti. E la loro è una crescita che va al di fuori dell’orgoglio (orgoglio che comunque, a mio umile parere, non è solo di Darcy per i suoi natali: è anche di Elizabeth, per quella sua capacità di conoscere le persone al volo) e al di là del superamento di alcuni pregiudizi (anche qui, di entrambi). Questo romanzo ha una complessità a così tanti livelli che si potrebbe parlarne per ore senza dire tutto quello che c’è da dire. Ha una tale varietà di sfumature, negli atteggiamenti, negli sguardi, nei movimenti dei personaggi che potresti rileggerlo decine di volte, e ogni volta trovarci qualcosa di nuovo.
Riassumere la trama è complesso, proprio per questa varietà e vastità : perchè Orgoglio e Pregiudizio non è un romanzo soltanto d’amore, nè una romanzo di un’autrice che si potrebbe quasi pensare come rivolta a un pubblico femminile. E’ un romanzo di crescita. Un romanzo di presa di coscienza dei propri limiti, e dei propri errori. Un romanzo di disincantamento. Un romanzo in cui parti con gli occhi di una ragazza saggia -Elizabeth- e finisci con quelli di una donna che si rende conto che le sue qualità , tanto decantate, possono fare cilecca. E si ravvede. E si innamora.
C’è un punto bellissimo di questo romanzo e di questa crescita di Elizabeth, la protagonista femminile: ed è la lettera di Darcy. Si arriva a quel punto in cui la tensione narrativa è al massimo. Elizabeth ha da poco rifiutato la proposta di matrimonio -che però in alcuni tratti è quasi insultante- di Darcy, buttandogli in faccia ciò che ha fatto a sua sorella Jane e a Wickam, un personaggio abbastanza misterioso che affascina la nostra eroina. E lui, per chiarire le sue intenzioni e la sua reputazione agli occhi della donna che ama, le scrive una lunghissima lettera che provoca in Elizabeth un tormento indescrivibile. Il tormento che poi la porta a cambiare. E’ un momento di naturalezza che commuove: quest’uomo che, con la sua dignità , racconta alla donna che ama e che lo ha rifiutato la verità , svelando anche segreti che sicuramente avrebbe preferito seppellire. E lei che reagisce come tutti noi reagiremmo: prima si dice che è falso, e che non la leggerà mai più; poi la rilegge e vede in ogni parola di Darcy una verità che può verificare nei propri comportamenti, in quelli delle sue sorelle e di sua madre, e di Wickam, che solo qui passa da vittima a freddo calcolatore. E’ il primo passo verso l’innamoramento: l’accettare che Darcy sia più di quello che mostra. E poi c’è la visita di Elizabeth e gli zii a Pemberley, e lì i racconti della bontà , generosità e correttezza di Darcy si sprecano; e l’intera casa sembra parlare bene di lui e della sua famiglia.
Secondo me lo snodo -quello che sblocca definitivamente i sentimenti di Elizabeth, è la fuga della sorella con Wickam. Un gesto che, all’epoca, gettava in disgrazia la famiglia intera, e segnava per sempre anche le sorelle della fuggitiva. Per Elizabeth, e anche per Jane, sembra non esserci scampo. E quindi tutto viene dirottato sull’angoscia per la sorella scomparsa, per l’incoscienza, e non c’è più spazio per l’amore, seppure in boccio, per Darcy. Solo quando la cosa si risolve, si scioglie anche il groppo di sentimenti di Elizabeth: e inizia ad esserci la gratitudine, il rispetto, la stima, la coscienza che l’uomo che più ha disprezzato la sua famiglia è stato colui che l’ha salvata. E infine, il matrimonio.
Non è un passaggio semplice come il mio riassunto fa sembrare…la fuga di Lydia occupa una buona parte del libro e tutte le emozioni, sensazioni e considerazioni ad essa connesse sono analizzate benissimo. E anche l’evoluzione di Elizabeth si svolge lentamente, ma in maniera del tutto naturale, realistica…vera.
La parte che preferisco, personalmente, è quella finale, proprio per questa realizzazione e per l’imbarazzo tipico degli innamorati che è anche quello così veritiero da risultare buffo, anche se tenero.
Tutto questo non rende giustizia a quel capolavoro che è sia il testo che il personaggio di Elizabeth, comunque. Ma finirei seriamente per parlarne per ore e non è il caso di farlo qui^^”
Parliamo del film adesso?
Mi ha deluso in una maniera indescrivibile.
Io capisco i tagli. Capisco gli adattamenti perchè si tratta di un romanzo lunghissimo, che se fosse stato interamente trasposto avrebbe occupato molto più delle due ore circa del film. Capisco tutto ma lo accetto solo se è fatto per lo meno con lo scopo di mantenere almeno un minimo lo spirito dell’opera iniziale.
Il film non lo fa.
E’ frettoloso. Alcune volte mi è sembrato che riportasse alcune frasi del libro solo perchè stavano nel libro, ma non perchè all’interno del film avessero un loro senso. E’ sembrato che volessero dare a quella maniera una specie di background al personaggio che comunque però non aveva spessore perchè il film stesso non è in grado di darglielo. E lo scempio sul personaggio di Elizabeth…lei perde tutto quello che la Austen le aveva regalato. Il suo percorso è inesistente, e a un certo punto sembra che voglia sposare Darcy per le sue ricchezze (visita a Pemberley) e alla fine per ripicca con la vecchia zia di Darcy (Lady Catherine). Il suo rapporto con Wickam è talmente buttato lì che uno è portato a chiedersi cosa stia succedendo. E soprattutto perchè stia succedendo. La sorella di Bingley -che nel romanzo ha un’importanza fondamentale nel giro di “intrighi”- è praticamente una comparsa. Quelli azzeccati sono i personaggi secondari del romanzo, soprattutto la madre di Elizabeth e Lady Catherine. Ma non è che si possa reggere una trama sui personaggi secondari (anche perchè solo la parola: secondari, dovrebbe dare un’idea del loro peso nella storia…) e in più punti il film lascia a desiderare.
Ha degli scenari meravigliosi, ma anche questi non posso tappare i buchi lasciati da personaggi principali che hanno poca profondità , poco spessore e che a confronto del libro perdono, perdono, perdono. Il fatto è che il film non perde solo nei confronti del libro (come fanno quasi tutti i film tratti da romanzi, secondo me), ma perde anche nei confronti degli altri film tratti dai romanzi della Austen, che anche se non sono eccelsi, sono per lomeno meglio riusciti. Meno scenografici, magari. Ma più profondi.
Mi dispiace, perchè secondo da questo libro c’è modo di trarre tantissimo. E purtroppo si è tratto molto, molto poco, e per di più a discapito dei protagonisti.
Giudizi
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Info utili
Titolo e autore originale: Pride and Prejudice, Jane Austen
Collana, editore e anno: Giunti Classics, Giunti Editore, 2001
ISBN o ISSN: 9788809020740
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Film
Orgoglio e Pregiudizio, 1940
Orgoglio e Pregiudizio, 1957
Orgoglio e Pregiudizio, 2005
Link di approfondimento
La pagina dedicata all’autrice sulla Wikipedia italiana e inglese
La pagina dedicata al romanzo sulla Wikipedia italiana e inglese
Le opere di Jane Austen su Progetto Gutemberg e in traduzione italiana
Sito non ufficiale su Jane Austen
Sito del Jane Austen’s House Museum a Chawton
Il sito del Jane Austen Centre a Bath
La mappa letteraria di Jane Austen su Gnod