Questa recensione necessita di una premessa: un paio di anni fa, quando mi fu regalato questo romanzo e lo lessi, provavo una avversione istintiva per tutte le storie d’amore camuffate da romanzi. La sindrome dell’Harmony. Cominciai quindi questo romanzo con molta diffidenza e un po’ di cautela, convinta che non mi sarebbe piaciuto. Errore gravissimo: appena cominciai a leggere la prima pagina mi resi conto che “la ragazza delle arance” sarebbe entrato di diritto tra i miei libri preferiti.
La storia è in apparenza semplice: un padre, malato, decide di scrivere al figlio di quattro anni una lettera, in modo che questi un giorno possa trovarla e pensare al padre. Effettivamente il figlio, Georg, dopo undici anni ritrova questa lettera in cui il padre ormai deceduto narra della sua storia d’amore alla ricerca della “ragazze delle arance”, piena di colpi di scena e di delicati momenti di tenerezza, oltre a momenti di riflessione.
Oltre all’amore e alle sue sfumature -sempre molto ben delineate- ciò che caratterizza il libro e che tiene viva l’attenzione del lettore fino all’ultima pagina, è una trama molto ben congegnata e sempre “viva” -frizzante è l’aggettivo che meglio si adatta a questo romanzo, secondo il mio parere. E da tutte le pagine spira la voglia di vivere, la ricerca non solo di qualcuno, la ragazza dei sogni, ma anche di un perché: perché viviamo, qual è il nostro ruolo nell’universo, cosa siamo noi piccoli uomini in confronto all’immensità del cosmo. In ogni frase, in ogni pensiero, Jan Olav mostra la sua intenzione di godere della vita fino all’ultimo, testimoniando il suo amore per le piccole cose, la volontà di trovare in esse il maggiore piacere. pur aspirando all’universo, al grande cielo sopra di noi. Soprattutto, Jan ammonisce il figlio perché non perda mai il piacere di stupirsi, di meravigliarsi -e in questo forse si nota l’impronta dello scrittore de Il mondo di Sofia – per la bellezza della natura, per la bellezza che deriva dalla semplicità. La vita è una fiaba, una fiaba da cui nessuno uscirà vivo, ma che comunque deve essere vissuta fino in fondo, con una grande riserva di amore e di meraviglia per ogni avvenimento.
Il tono colloquiale ma brioso invita anche il lettore a partecipare di questo stato d’animo malinconico, riflessivo eppure ottimista in cui si trova il protagonista. Con questo libro, Jostein Gaarder dimostra tutta la sua bravura: un libro che scorre veloce, che magari si legge in poche ore, ma che quando chiudi sai già che rileggerai e rileggerai e che ricorderai nei minimi dettagli.
Giudizi
Trama:Rating: Personaggi:Rating: Stile:Rating: Generale:Overall Rating:
Info utili
- Titolo e autore originale: Appelsinpiken, Jostein Gaarder
- Titolo e traduttore italiano: La ragazza delle arance, L. Barni
- Collana, editore e anno: La Gaja Scienza, Longanesi 2004
- ISBN o ISSN: 9788830421318
- Prezzo (in media): € 8,50
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Link di approfondimento
La pagina dedicata a La ragazza delle arance sulla Wikipedia italiana
[sc:jostein_gaarder]
Questo titolo non mi è nuovo!!! Io adesso sto leggendo "La bussola d’oro" quello a cui si è ispirato il film con la Nicole Kidman!!